Ostia, a fuoco un chiosco a Capocotta. Gualtieri: “Non riusciranno a intimidirci”
Di Maria Grazia Stella il 11/03/2024
La struttura è una di quelle che nella giornata di lunedì 11 marzo sarà messa a bando da parte del Comune di Roma
Ostia (Rm) – “Nel pomeriggio a Ostia è andato a fuoco uno dei chioschi di Capocotta, proprio uno di quelli che lunedì 11 marzo, dopo un’attesa di 24 anni, avremmo rimesso a bando. È un fatto preoccupante e ne andranno chiarite le cause nel più breve tempo possibile”.
Lo afferma il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
“In questi mesi, con il Dipartimento Ambiente, abbiamo fatto un lungo lavoro per tornare in possesso di tutti i lotti, iniziando a riscuotere i canoni arretrati e a far sanare gli abusi. Adesso, se qualcuno pensa di intimidirci non ci riuscirà. Noi andiamo avanti per la nostra strada. Domani (oggi, ndr) – aggiunge il Primo Cittadino - metteremo a bando gli altri lotti, con gli stessi obiettivi: salvaguardare i servizi e la sicurezza per le tante persone che vivono e fanno vivere Capocotta e, al tempo stesso, difendere trasparenza e legalità” conclude Roberto Gualtieri.
Secondo quanto si apprende, ad andare a fuoco intorno alle 18 di domenica 10 marzo parte del Mecs Village, uno dei chioschi di Capocotta, il tratto di spiagge libere esteso tra Ostia e il comune di Torvaianica. L’impianto che è stato avvolto dalle fiamme si trova al chilometro 8 della via Litoranea.
Sul posto sono intervenute le squadre dei vigili del fuoco di Pomezia e di Ostia. La struttura era già stata interessata da un incendio nel 2021 ed era stata sequestrata per abusi edilizi contestati al gestore. Nei giorni scorsi era stato disposto il dissequestro con il ritorno al comune di Roma che aveva avviato l’iter per l'affidamento con gara pubblica.
L’incendio, su cui indagano i carabinieri di Pomezia e del quale non si esclude la matrice dolosa, è così avvenuto alla vigilia della messa a gara. Dopo 24 anni di proroghe nelle concessioni da parte del Campidoglio, i chioschi, come stabilito dal Consiglio di Stato, sono stati tolti ai gestori e riaffidati al comune di Roma che con un bando dovrà riassegnarne la gestione.
(Foto Facebook Roberto Gualtieri)
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