Abusivismo commerciale, una direttiva per contrastare il fenomeno sulle spiagge
Ostia – Abusivismo commerciale sulle spiagge di Ostia: firmata d’urgenza una direttiva, operativa da subito, nella quale l’assessore alle attività produttive e al litorale, Davide Bordoni, chiede alla polizia locale un rafforzamento ed una intensificazione dei controlli contro ogni forma di commercio abusivo sul litorale romano.
Le attività di controllo, disposte e coordinate dal comandante della polizia locale, saranno concentrate in particolare su lungomare, nella zona di piazza Anco Marzio e sulle spiagge. “La presenza dei venditori illegali colpisce il commercio legale e come tale va combattuta”, ha dichiarato l’assessore Bordoni. Sugli arenili e nei luoghi più frequentati si vende ormai di tutto. Dalla borsa agli occhiali da sole “tarocchi”, dalle ciabatte di gomma ai giochi per bambini, dalle granite alle bombe alla crema.
“La polizia locale”, ha aggiunto, “intensificherà le operazioni di sorveglianza del territorio per combattere questo fenomeno. Oltre a vendere paccottiglia e roba scadente, non in linea con i parametri di sicurezza e igiene, spesso gli ambulanti impediscono la visuale del mare e della battigia mettendo così a rischio eventuali interventi di soccorso. Il commercio abusivo non è solo una forma di concorrenza sleale nei confronti del commercio sano, ma è anche un palese pericolo per la collettività, come in questo caso”, ha sottolineato.
“L’obiettivo dell’amministrazione è di intensificare i controlli per debellare questo fenomeno e garantire legalità e sicurezza: il venditore abusivo che opera nel sommerso è un peso intollerabile: vorrei inoltre ricordare che anche il compratore sarà multato”, conclude Bordoni. A monitorare sulle spiagge da tempo i carabinieri, la polizia, la guardia costiera ma evidentemente il “caso” aumenta, complice la crisi.
Ieri, intanto, i finanzieri del II gruppo di Ostia agli ordini del colonnello Alessandro Barbera hanno reso noto il bilancio delle attività contro quella che può ormai essere considerata una piaga a partire dal primo di luglio. Ammontano a ben 536.000 i “pezzi” di merce sequestrata, di cui 485.000 in relazione a casi di commercio ambulante abusivo e 51.000 per contraffazione di marchi. Denunciate già 90 persone in sei settimane per abusivismo e 38 per contraffazione.
I bagnini, da parte loro, invocano ulteriori interventi proprio perché la presenza di carretti carichi di abbigliamento – costumi, abitini, gonne e t-shirt - richiamando di solito un bel numero di acquirenti, per lo più di sesso femminile, impedisce la visuale del mare. Ed un eventuale intervento di soccorso. Lo stesso dicasi per i venditori di pannocchie o grattachecca. “Potrebbe accadere che un bimbo si trovi in difficoltà: in un attimo potrebbe trovarsi a “bere” acqua salata perché purtroppo, quello spicchio di visuale, è oscurato dal capannello di gente”, spiega M., marinaio di salvataggio presso un noto stabilimento balneare: “noi cerchiamo di essere sempre presenti, pronti ad intervenire, ma questo rende tutto oggettivamente più difficoltoso”.
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