Ostia – Acqualuce non aprirà. La Regione Lazio non ha stanziato fondi per la casa del parto naturale dell’ospedale Grassi di Ostia durante la ‘maratona’, durata tre giorni e conclusasi giovedì 31 dicembre 2015 alle cinque del mattino, per l’approvazione del bilancio. A dare la notizia, confermando i timori espressi il giorno prima, è Davide Barillari, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle eletto nel territorio del X municipio.


DAVIDE BARILLARI - Già nel pomeriggio del 30 dicembre il consigliere pentastellato in un post pubblicato sulla pagina Facebook del Comitato a difesa della casa del parto e dei servizi materno-infantile scriveva: “Stiamo approvando il bilancio della Regione Lazio. Bastava un piccolissimo finanziamento per riaprire la casa del parto Acqualuce di Ostia. Invece si fanno ma…e per salvare altre strutture (private). In aula denunceremo tutto....e citeremo proprio il caso di Acqualuce. E' una vergogna...anche perche' Panella, che ha mentito in commissione sanita' sulla riapertura della casa del parto, e' stato promosso da Zingaretti ai vertici della direzione salute”.


LA NOMINA - Vincenzo Panella, ex direttore generale della Asl Roma D, non è più il general manager dell’Azienda sanitaria locale dopo la nomina, avvenuta il 14 dicembre scorso da parte della giunta regionale, a direttore generale della neo Direzione salute e politiche sociali del Lazio.


L’IMPEGNO – Il primo dicembre scorso l’ex direttore generale, rispondendo ad alcune rappresentanti del Comitato a difesa della Casa del parto e dei servizi materno-infantili, aveva dichiarato: “Entro la fine dell’anno apriremo la casa del parto Acqualuce dell'ospedale Grassi”, spiegando anche di aver “deciso di aprire solo quando eravamo certi di poter mantenere la struttura aperta non come è stato fatto in passato: nel 2009 la casa del parto è stata inaugurata senza progetto organizzativo". Vincenzo Panella aveva dato l’annuncio intervenendo all’inaugurazione del nuovo pronto soccorso del nosocomio di Ostia, potenziato e ampliato in vista del Giubileo. Al taglio del nastro avevano partecipato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ed il ministro della salute Beatrice Lorenzin.


NO FINANZIAMENTI
– Tornando ad Acqualuce, dichiara Davide Barillari a B.C., una mamma: “Hanno fatto passare finanziamenti a pioggia ad associazioni amiche e fondazioni. Addirittura Storace 1.2 milioni di euro. Senza vergogna. Acqualuce zero”.


LA DELUSIONE DELLE MAMME – Quindi, a meno che la Regione non attinga a un qualche tipo di finanziamento e l’opposizione non faccia la voce grossa, la ‘promessa’ dell’ex direttore della Asl RmD sembra che non potrà essere mantenuta. Per il 2016 la casa del parto naturale resterà chiusa. Con enorme delusione delle mamme.
“Provo tanta delusione perché ci avevo creduto e tanta rabbia perché penso a tutti i soldi spesi per costruirla”, commenta B.C. che, insieme ad altre mamme, il 1 dicembre scorso avevano atteso l’arrivo del presidente Zingaretti e del ministro Lorenzin reggendo cartelli con la scritta ‘Zingaretti Lorenzin riaprite Acqualuce’ e ‘Acqualuce il tesoro del Grassi è ancora chiusa Perché?’.


IL 1 DICEMBRE 2015 - Un mese fa le rappresentanti del Comitato avevano chiesto chiarimenti al governatore. “Siamo riuscite a parlare con Zingaretti e il ministro Lorenzin, che ci aveva rassicurato”, ricorda C.C., una mamma: “Panella ha pubblicamente promesso che sotto l'albero di Natale troveremo ciò che abbiamo tanto desiderato, cioè la riapertura della casa”. Il presidente Zingaretti, da parte sua, aveva detto che "diritti e legalità devono andare insieme e le cose si fanno ma si devono fare in regola". “Cosa c’è che non va nel far funzionare una struttura che offre un servizio unico nell’Italia centro-meridionale e che dà alle donne la possibilità di partorire in un ambiente protetto, in modo naturale, senza ricorrere al parto medicalizzato?”, si chiede una signora di Ostia.


ACQUALUCE – Triste destino quello che accompagna Acqualuce, prima casa del parto naturale del centro sud chiusa o funzionante a singhiozzo da ormai qualche anno per mancanza di personale. A portare avanti la battaglia di questa struttura, inaugurata l’8 marzo del 2009, il Comitato a difesa della casa del parto. Numerose le manifestazioni, pacifiche, alle quali le donne si sono spesso recate portando i propri bimbi. Ci sono state richieste e appelli, ma… Nulla di fatto.


LA STRUTTURA - Acqualuce sorge nel cuore della pineta che circonda l'ospedale Grassi. Le finestre che affacciano sul parco, le pareti colorate, le camere da letto matrimoniali con vasca, la cucina e il soggiorno fanno sì che la futura coppia si senta a casa, rassicurata da un ambiente intimo e familiare. Ci si può immergere nell'acqua calda per alleviare il dolore del travaglio e accogliere il neonato al momento del parto. La Casa dispone di due camere da letto e può quindi ospitare due coppie contemporaneamente. Queste alcune informazioni su Acqualuce disponibili sul sito istituzionale della Asl Roma D.


INTERROGAZIONE URGENTE - Nel luglio 2015 Davide Barillari aveva chiesto senza mezzi termini le dimissioni immediate dell’allora general manager Vincenzo Panella “per come ha gestito la chiusura della Casa del Parto 'Acqualuce' di Ostia”. “C'era tutto il tempo per salvare questa struttura, potenziarla e rilanciarla ma la giunta Zingaretti, volutamente, l'ha lasciata morire facendo perdere l'unica possibilità di un servizio pubblico gratuito e di alto valore per Roma e tutto il Centro Sud. Non sono bastate le tante proteste dei cittadini, dei sindacati, degli operatori sanitari, delle ostetriche e delle mamme riunite nel comitato Comitato a difesa della casa del parto e dei servizi materno-infantile e neanche i nostri atti”, dichiarò Davide Barillari, ricordando che il M5S "ha provato in diverse occasioni a salvare l'esperienza di Acqualuce: dopo aver visitato la struttura e discusso con gli operatori, abbiamo presentato una mozione, mai discussa in aula, ad aprile abbiamo depositato un'interrogazione urgente a risposta immediata ancora senza risposta".