Ostia  I fatti noti sono che una turista tedesca di 25 anni, Janna Gomelt, il 20 gennaio scorso era in vacanza con il fidanzato nel suo camper a Focene, località del litorale romano, ed è morta dopo essere stata colta da malore. I fatti su cui si sta ancora indagando, e che non hanno ancora risposta, riguardano le circostanze e le dinamiche del decesso della ragazza.

Oggi su quei fatti sono tornati alcuni quotidiani, gettando un’ombra sui tempi del soccorso, partendo dalle dichiarazioni rilasciate dal compagno della ragazza Michael Douglas, 34 anni. “Si è chinata verso il frigorifero ed è svenuta”, racconta l’uomo in una intervista. “Ho chiamato subito i soccorsi ma mi hanno messo in attesa per trovare un operatore che parlasse inglese -continua- dopo 10 minuti ho chiamato di nuovo”. In tutto l’attesa dei soccorsi, secondo la testimonianza, sarebbe durata 43 minuti, sarebbero arrivati quando ormai le condizioni di Janna erano disperate.

La smentita della Regione Lazio sull’accaduto

A seguito dell'intervista l’Assessorato alla Sanità della Regione Lazio ha smentito la circostanza, diffondendo l'audio della telefonata giunta al 118 il 20 gennaio scorso alle 15.39 e un comunicato stampa: “Si desidera precisare che la telefonata di emergenza del giorno 20 gennaio 2022 delle ore 15.39 è stata subito gestita correttamente in lingua inglese ed è stato geolocalizzato l’intervento con le coordinate di latitudine e longitudine. La telefonata è durata circa due minuti e il contenuto audio, concesso dalla Centrale operativa del numero unico dell’emergenza, viene per trasparenza integralmente allegato.

E' stato disposto dalla Direzione regionale Salute un audit clinico su tutta la gestione del soccorso, che ha sempre avuto un supporto ininterrottamente in lingua inglese, non appena concluso, l'audit, verrà reso noto. Ai familiari della giovane purtroppo deceduta vanno le nostre profonde condoglianze".

L’avvocato dei familiari della ragazza

A darci qualche elemento in più sulla vicenda è il legale che segue la famiglia della ragazza morta improvvisamente il 20 gennaio, l’avvocato Manuele Piccioni. “Sui tempi del soccorso e il presunto ritardo dell’ambulanza non ho riscontri se non la testimonianza del fidanzato della giovane donna e dei familiari che hanno riferito di un’attesa di circa 40 minuti. Dell’operatore che non parlava inglese, invece, il ragazzo non mi ha detto nulla di preciso. Ricordo bene invece quale fosse la sua delusione e l’enorme amarezza riguardo all’accaduto”. Per quanto riguarda la dinamica dei soccorsi il legale lascia poi intuire che il camper dei due turisti stranieri si trovava in una posizione fuori dalla strada principale e questo può aver reso più difficile l' individuazione in tempi brevi da parte dell'ambulanza. Su quanto emerso finora dalle indagini, ancora in corso, l'avvocato Piccioni ci tiene a sottolineare che le informazioni emerse sono coperte da segreto istruttorio. Riguardo all’autopsia ci dice che “gli esiti non sono stati ancora depositati”, per ora, dunque, la causa della morte resta ignota.

Sulla vicenda la procura di Civitavecchia ha avviato un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio.

"La famiglia -ci racconta ancora il legale- è ansiosa di conoscere come è morta Janna, e non si spiega l’attesa. Spero di poter chiarire e spiegare loro che è doveroso in una vicenda come questa, permettere l’accertamento di quanto accaduto nei tempi necessari”. Alla domanda su quando si prevede il termine delle indagini ci dice che: “Il termine ordinario è di sei mesi, ma in questo caso, mi sento di dire, che potrebbe essere anticipato”.


Fonte: Rai News