Ostia, alla chiesa San Vincenzo ricordato don Nicola Barra, il ‘prete operaio’
Ostia - La parrocchia di San Vincenzo De' Paoli di via Domenico Baffigo a Nuova Ostia, ha ricordato don Nicola Barra, il ‘prete operaio’. Una figura ‘speciale’ di sacerdote tra la gente della periferia urbana. Ancora oggi la Prefettura Diocesana XXVI del nostro territorio attinge ai carismi di don Nicola specialmente nell’incontro con i più poveri e gli ultimi del nostro quartiere. Martedì 28 gennaio il consiglio prefettizio che raccorda le chiese locali alla parrocchia di Santa Monica, in particolare la Commissione carità, si recherà all'Idroscalo di Ostia dalla Comunità Foce Tevere che don Nicola conosceva bene.
Nicolino Barra, nato il 1 gennaio del 1935 a Roma e morto il 22 gennaio del 2000, ebbe una visione 'profetica' della Chiesa Romana. Fu fedele alla sua missione di pastore e di lavoratore anche fondando e animando la lettera mensile ‘La Tenda’ dedicata all'incontro ed al confronto nella chiesa locale di Roma e pubblicata dal 1969 al 1986. I suoi amici stanno diffondendo attraverso questo sito l'intera opera con lo scopo di rendere un servizio agli operatori pastorali ed a tutti coloro che desiderano conoscere uno dei fermenti della stagione romana che seguì il Concilio Vaticano II. Così lo ricorda Lorenzo D'Amico: "Il 22 gennaio del 2000, dopo tre anni di malattia, morì un caro amico della gente e prete operaio romano. Il suo cammino si era incrociato loro tanti anni fa, nel periodo in cui, con altri preti compagni di avventura, viveva fra i baraccati del quartiere Prenestino, a Roma. Quando le baracche furono demolite, prese parte all'esodo imposto dal Comune negli alloggi popolari di Ostia, dove è rimasto fino agli ultimi giorni, lavorando come fabbro". Riservato ed aperto allo stesso tempo, proiettato verso il nuovo ed ancorato alla tradizione cristiana, lo abbiamo ritrovato e insieme scoperto nelle pagine della pubblicazione del settembre del 2013 di Lorenzo D'Amico. In pochi mesi, sollecitato dai tanti amici e spinto dal profondo affetto che da anni lo legava a lui, Lorenzo è riuscito a raccogliere testimonianze su Nicolino alle quali ha unito i suoi primi articolo pubblicati sulla 'Tenda' - della quale era stato il fondatore - e soprattutto il suo testamento. Le parole di chi lo ha conosciuto da vicino e lungamente frequentato ci hanno lasciato il rimpianto di non avere avuto maggior tempo per scambiare con lui vita e pensieri e ce lo fanno ricordare con nostalgia.
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