Ostia – Anche la senatrice Fabiola Anitori si è recata ieri mattina presso la sede del tribunale di Ostia in via dei Fabbri navali per esprimere la sua solidarietà a quanti stanno protestando e manifestando  contro la chiusura.  Lo ha fatto innanzi tutto in qualità di cittadina lidense, prima ancora che di senatrice.  Sul posto impiegati dell’ex sezione distaccata del tribunale di Roma, avvocati e tanti cittadini che con coraggio e determinazione hanno già iniziato uno sciopero della fame per protesta. Anche Fabiola Anitori ha voluto firmare contro il provvedimento di chiusura.  Dopo aver presentato una interrogazione parlamentare ed aver effettuato numerosi interventi presso il ministero della giustizia, di nuovo l’11 settembre la senatrice aveva chiesto in aula, all’audizione del ministro Anna Maria Cancellieri, di includere Ostia tra i tribunali da lasciare aperti almeno per lo smaltimento degli arretrati, evidenziando la differenza tra questo presidio di giustizia e gli altri. 


L’ufficio di Ostia, infatti, ha tutti i requisiti previsti dalla legge deroga per rimanere aperto
: bacino di utenza di oltre 300.000 abitanti e carichi di lavoro altissimi, oltre che contribuire al decongestionamento del più grande tribunale metropolitano di Europa: Roma. La senatrice Anitori ha sottolineato l’opportunità che quello di Ostia fosse trasformato nel secondo tribunale della Capitale, come è già avvenuto a Napoli. “Sono ancora una volta gli interessi particolari ed i poteri forti ad avere la meglio: così chiude un esempio unico di efficienza della giustizia italiana con conseguente grave arretramento dello Stato in un territorio ad alto tasso di criminalità ed infiltrazioni mafiose”, ha commentato Anitori.