Ostia, ancora donne vittime di violenza: in manette un cubano
Ostia – Proprio nel giorno in cui a Ostia è stato inaugurato ‘Codice rosa’, lo sportello dedicato alle donne vittime di violenza, gli agenti del locale commissariato agli ordini del primo dirigente, dottor Antonio Franco, hanno arrestato un cittadino cubano di 30 anni, responsabile di maltrattamenti nei confronti della ex convivente. Nella stessa giornata sono finiti in manette altri due bruti: il primo a Primavalle, il secondo a Guidonia Montecelio, in provincia di Roma.
Arrestato a Ostia M.G.Y., 30 anni, originario dell’isola sudamericana, che nei giorni scorsi aveva violato le prescrizioni imposte dall’autorità giudiziaria che ne aveva disposto l’allontanamento dalla ex compagna e dal figlio di due anni a seguito delle botte che riservava alla poveretta. Già nello scorso mese di luglio e di agosto, un team specializzato nei casi di violenza sulle donne che opera all’interno del commissariato di Ostia, si era occupato della vicenda. E a causa delle continue violenze dell’uomo nei confronti della convivente e del figlioletto aveva richiesto all’autorità giudiziaria l’emissione del provvedimento della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai due familiari. Nonostante queste disposizioni, però, gli episodi di violenza da parte dello straniero erano continuati, anche recentemente. Ma stavolta i poliziotti, dopo aver individuato la sua abitazione, lo hanno arrestato per maltrattamenti in famiglia e lesioni e violazioni al provvedimento.
A Roma, invece, ieri mattina è stato arrestato A.A., 56 anni, romano, a seguito di un intervento congiunto del personale dei commissariati Primavalle e Monte Mario. Erano le 5 del mattino quando al 113 è giunta una telefonata nella quale l’interlocutore richiedeva l’intervento della polizia in un appartamento di due coniugi, in una zona di competenza del Commissariato Primavalle, per una lite in famiglia. Gli agenti intervenuti hanno trovato la donna sconvolta e rifugiata in un angolo del soggiorno, mentre l’uomo, poi arrestato, completamente ubriaco, che urlava ed inveiva, tanto che le grida erano state sentite dai poliziotti già in strada. Gli investigatori hanno cercato così di capire cosa fosse successo alla donna, la quale poi ha raccontato di tutte le aggressioni, sia verbali che fisiche, subite durante gli oltre 24 anni di matrimonio con l’uomo, formalizzate in maniera dettagliata nella querela successivamente presentata. In particolare, nell’aggressione subita ieri mattina la poveretta ha riportato lesioni giudicate guaribili in 30 giorni, simili a quelle subite già nel novembre scorso. Già nel maggio del 2013 la donna aveva trovato il coraggio di denunciare i soprusi dell’uomo, tanto che la stessa da sei anni aveva deciso di dormire sul divano letto del salone, lasciando al marito la camera da letto. Gli agenti hanno potuto procedere all’arresto anche grazie alle testimonianze dei condomini e delle persone vicine alla vittima, che più volte avevano cercato di convincerla a chiedere aiuto alle forze dell’ordine, mentre la donna, troppo spaventata dalle possibili ripercussioni da parte del convivente, non lo aveva fatto. L’intervento della polizia è stato richiesto dalla sorella della donna, che abita nello stesso palazzo, in quanto la vittima non era riuscita, come in tante altre occasioni, a chiedere aiuto, perché impeditole dall’uomo. Il bruto deve rispondere del reato di maltrattamenti in famiglia aggravati. Alle spalle l’arrestato ha numerosi precedenti di polizia per reati contro la persona ed il patrimonio, detenzione e porto abusivo di armi, invito alla prostituzione, resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale.
Un’altra triste storia di violenza sulle donne è stata scoperta, nella tarda serata di ieri, a Guidonia, dai carabinieri che hanno arrestato un altro uomo violento. Cinque anni di una tormentata storia di violenze e delle peggiori angherie subite da una donna, di 39 anni, originaria della zona, mai denunciate, culminate ieri con una sigaretta spenta sul collo ad opera del suo compagno di 8 anni più giovane di lei, anche lui del posto. Spaventata ed esasperata dopo l’ultimo brutale episodio, la vittima si è rivolta ai carabinieri della Tenenza di Guidonia Montecelio che, dopo essersi presi cura di lei ed aver ricostruito l’intera vicenda, hanno arrestato il suo aguzzino. L’uomo è stato trovato ancora in possesso del telefono cellulare che, poco prima, aveva strappato di mano alla convivente per ‘tenerselo come prova’, accusandola di tradirlo. L’arrestato pretendeva di esercitare, di fatto lo aveva già fatto per 5 anni, un diritto di proprietà sulla compagna che non solo aveva dovuto tacere di fronte ai numerosi tradimenti subiti ma non era libera di intrattenere alcun tipo di relazione con l’esterno. In passato i tentativi di chiudere questa storia si erano dimostrati vani, l’uomo violento alla fine era sempre riuscito a rientrare in casa e ad ottenere il perdono dalla donna.
Tags: ostia