Ostia, ‘Ancora problemi al Cpo: un appello per continuare a garantire un’assistenza eccellente’
Ostia - Ancora problemi per il Centro paraplegici Ostia di viale Vega, a Ostia. A denunciarli è per l’ennesima volta la Uil Fpl. Con la chiusura di un piano di degenza del presidio specializzato nella cura delle lesioni spinali, questa estate si sarebbero ‘riversati’ 9 infermieri nei restanti due piani di degenza. Quindi, secondo Lucio Di Camillo, dirigente sindacale della sigla, il problema grave non sarebbe la carenza di personale bensì il mancato aumento del personale in turno secondo i parametri di legge. Questa carenza si accentuerebbe soprattutto durante il turno pomeridiano. Secondo il decreto della Regione Lazio 90/2010, precisa il sindacalista, al pomeriggio sui due piani di degenza ci dovrebbero essere 7 infermieri mentre in realtà si lavora con 4 persone (quasi il 50%) in meno. Inoltre, a rendere particolarmente critica la situazione, è l’assenza del personale ausiliario per la maggior parte dei pomeriggi. La conseguenza? Un aumento del carico di lavoro per il personale infermieristico che si deve sobbarcare compiti impropri, “sfociando in un vero e proprio demansionamento della professione”. “Ma i problemi non finirebbero qui: prossimamente è previsto l'aumento di altri 4 posti letto e il timore del personale è che si vada a gravare ancor di più sui carichi di lavoro, quindi accentuando il sotto organico”, spiega Lucio Di Camillo. Fino ad oggi la direzione aziendale non avrebbe mai risposto alle richieste avanzate dalla Uil Fpl. “Come mai nonostante il personale in più proveniente da un piano di degenza chiuso il personale non viene aumentato? Ricordiamo che i pazienti mielolesi hanno bisogno di un’ alta intensità e complessità assistenziale”, prosegue: “ci sono anche molti pazienti tetraplegici, alcuni dei quali molto giovani, completamente paralizzati”. L’ appello è quello di aumentare il personale in turno per prestare una assistenza di eccellenza, che comunque viene già garantita, lavorando però con maggior tranquillità e in sicurezza. L’ultima lettera indirizzata alla direzione della Asl Roma D risale ad un mese fa.
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