Ostia, Anffas: “Dopo le scuse il sole dà alla testa ad Acea: 22.000 euro di bolletta pazza”
Ostia – "E’ di 22.000 euro la bolletta elettrica “pazza”, con modalità di “lettura stimata”, per l’ultimo bimestre di fornitura che l’Acea ha inviato all’Anffas di Ostia, la grande associazione che assiste i disabili del litorale di Roma. Da oltre 30 anni l’Anffas ha consumi dieci volte inferiori e non ha mai tardato neanche un pagamento ma ora rischia di esporsi con le banche. Un ‘colpo di sole’ oppure nuova incapacità ed approssimazione di Acea?," si chiedono all’associazione pensando anche al fatto che, a dirla tutta, tanto sole a Roma per più di due giorni consecutivi quest’anno non c’è mai stato. Ma magari è stato sufficiente a far impazzire gli uffici Acea.
Questo è ciò che si è chiesta questa mattina la onlus, la conosciuta associazione prendendo in mano la bolletta Acea Electrabel, che nel 2012 ha già ricevuto le scuse da parte dell’azienda elettrica per un rimborso di 2.200 euro pagato da Acea all’associazione dopo ben sette anni e una cartella pazza di 20.000. Ancor più grave e insolito è l’accaduto se si pensa che l’associazione, oltre ad essere il principale centro di riabilitazione neurologica ed ente socio assistenziale, è tra le poche realtà occupazionali a pagare costantemente tutti i collaboratori, a non aver mai dimesso utenza e lavoratori con la scusa della crisi e ad aver ottenuto una tripla certificazione internazionale del proprio operato. Tra queste vi è anche quella ambientale Iso 14001 supportata da una politica di energia pulita, sviluppata da febbraio 2013, dopo tanti risparmi, attraverso la produzione di energia pulita con pannelli solari per la metà delle necessità di funzionamento. Anffas ha un contratto da 25 kilowatt che valgono in realtà meno di 1.500 euro al mese, di cui la metà prodotti autonomamente. Insomma come è possibile un errore del genere?
Dal call center Acea hanno evidenziato molto chiaramente: “Non pensate di chiedere di parlare con un dirigente tramite noi o gli sportelli perché non siamo autorizzati a farlo: potete soltanto utilizzare carta e penna e fare una raccomandata. Ci scusiamo per l’increscioso operato dell’azienda nei vostri confronti, sono cose che non dovrebbero accadere”. Stante il fatto, pur comunicando la lettura, tutto dovrà seguire un lungo iter burocratico sino a settembre 2013. “Lucrare o mostrare disinteresse per un cliente pagatore è sempre un fatto vergognoso, farlo con una associazione che da oltre 50 anni lotta e si adopera per garantire alle persone con disabilità un’esistenza migliore è un qualcosa che non possiamo accettare, soprattutto dopo un altro grande errore e delle scuse scritte”, dichiarano all’Anffas oggi. “Abbiamo iniziato una lotta contro il tempo per cercare di fermare il pagamento che, come per ogni bolletta, dovrebbe partire in automatico dal conto in banca, nella speranza di riuscirci e non avere problemi anche con gli istituti di credito, proprio noi tra i pochi grandi pagatori in questo momento di crisi”, ha aggiunto il direttore generale di Anffas Ostia, Stefano Galloni. “Dopo i continui ritardi sui pagamenti all’associazione da parte del servizio sanitario regionale e del Comune di Roma, le cause stravinte contro Inps ed Inail per azioni definite dai giudici “al limite della temerarietà”, il colpo di sole di Acea nei nostri confronti è la goccia che fa traboccare il vaso”.
“Dopo aver sistemato la situazione, come da sempre proviamo a fare, avremo le dovute maniere per accompagnare Acea alla porta di uscita dell’associazione, a vantaggio di enti più corretti e competenti, chi sa che non sia un’esperienza elettrizzante ed un grande insegnamento per i dirigenti Acea”, aggiunge il dg Stefano Galloni, “spiace soltanto per i tanti bravi lavoratori e tecnici, che pagheranno sempre più la fuga dei clienti a causa di un management non alla loro altezza”.
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