Ostia, Anitori: “Giudice di pace, una frase mal interpretata ne impediva l’apertura”
Lo dichiara la senatrice di Area popolare ,Fabiola Anitori, dal 2013 impegnata in prima persona affinchè il X Municipio potesse avere una sede di legalità come l'ufficio del Giudice di Pace, atteso dal 2014 così come previsto dal governo nel decreto legge 132.
"Stavolta la politica ha dimostrato efficienza e capacità di ascolto delle esigenze del territorio - continua la senatrice. L'assenza di comunicazione tra le varie amministrazioni e la stratificazione burocratica ha impedito di garantire, in termini brevi, una sede del Giudice di Pace ad una comunità che da tempo aveva espresso con forza questa esigenza. Già nel 2015 organizzai i sopralluoghi con il prefetto Vulpiani, i tecnici del ministero di Grazia e Giustizia, un rappresentante dell'allora Commissario prefettizio di Roma Capitale e i responsabili del Genio civile nei locali dell'ex Gil di proprietà della Regione Lazio. Da quell'ispezione fu chiara a tutti la necessità di adempiere ad una profonda ristrutturazione dell'edificio di proprietà della Regione Lazio. Soluzione finale che richiede tempi lunghi per la ristrutturazione".
''Ad oggi l'edificio dell'ex Gil è rimasto così come lo lasciammo nel 2015: abbandonato a se stesso. La Regione Lazio, come ha confermato il sottosegretario Ferri nella risposta alla mia interrogazione del 24 novembre 2016, non ha fatto pervenire alcuna comunicazione in tal senso. - Ribadisce la senatrice -. Da allora nessuna comunicazione è giunta al ministero sull'utilizzo di altri siti demaniali, bloccando di fatto l'apertura della sede. Fino a ieri quando sono riuscita a mettere in contatto le varie amministrazioni, diventando di fatto 'postina'. Adesso Ostia potrebbe avere la sua sede per il Giudice di Pace nell'immobile di piazza Capelvenere ad Acilia, di proprietà del comune di Roma. Si avvia alla chiusura una pagina opaca della Pubblica amministrazione romana, ma rimane il rammarico perché si poteva evitare questa perdita di tempo, garantendo l'apertura di un presidio di legalità in un territorio già fortemente penalizzato dalla cattiva politica e dal malaffare", conclude la senatrice lidense di Area popolare.
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