Elettrosmog, Azuni: “Sì ad un regolamento contro “antenna selvaggia””
Ostia – No ad antenna selvaggia, sì ad un regolamento che normi l’installazione dei ripetitori di telefonia mobile su tutto il territorio comunale, municipio XIII compreso. Qui, il CdQ Parco della Vittoria-Silvio Messina sta portando avanti da anni, con grandissima determinazione e coraggio, una battaglia per la dismissione delle 9 antenne presenti sulla Torre Acea, a Ostia, e di quella di piazza Sagona, dove si trova una scuola.
Disatteso ad oggi l’accordo, siglato nel novembre del 2007 tra comune e gestori, che prevedeva la sistemazione delle centraline per il rilevamento delle emissioni, adesso il comitato sarebbe deciso a chiedere lo smantellamento degli impianti rimasti.
In Campidoglio, intanto, il consigliere capitolino Sel, Maria Gemma Azuni, si sta battendo affinché venga approvata una proposta di deliberazione di iniziativa popolare risalente a giugno 2005, suffragata da oltre 22.000 firme. La proposta risulta già essere stata depositata ed è stata presentata dal Coordinamento comitati romani contro l'elettrosmog. Risulta iscritta all'ordine dei lavori del consiglio ma la II commissione lavori pubblici è ancora da convocare, la IV commissione ambiente è in attesa dei pareri dei Dipartimenti, l'VIII commissione urbanistica è in attesa dei pareri dei Dipartimenti IX, X e XII.
“Basta alle installazioni selvagge di antenne telefoniche, impianti radioelettrici e elettrodotti”, spiega la consigliera Azuni. “Da troppo tempo assisto all’aumento di antenne per le potenti società telefoniche in quartieri con forte densità abitativa o in prossimità di strutture scolastiche. La legge quadro n. 36 del 2011 stabilisce che è competenza della Regione l’individuazione dei siti degli impianti di telefonia, degli impianti radioelettrici e degli impianti di radiodiffusione, mentre spetta all’ente locale adottare un regolamento per assicurare un corretto insediamento di questi impianti al fine di minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici”.
“In varie parti della città, come a Casal Brunori nel municipio XII e nel municipio X, i cittadini si sono organizzati e stanno protestando per tutelare la loro salute, mentre la Regione Lazio e il sindaco sembrano ignorare la pericolosità di questa avanzata incontrollata di antenne per la telefonia mobile”.
“Ad oggi, la Regione Lazio non ha ancora legiferato in merito mentre Roma Capitale è sprovvista di un regolamento su questa delicatissima materia. L’attuale iter prevede una concessione edilizia senza nessuna verifica sulle future urbanizzazioni previste per la zona coinvolta. Questa procedura è così carente da porre serie questioni su chi verifica il rispetto dei limiti previsti dalla normativa nazionale ed europea”, prosegue Azuni.
Secondo la consigliera, è necessario procedere in breve tempo ad un regolamento comunale che preveda una rimodulazione delle concessione inserendo la figura del responsabile unico del procedimento, la costituzione di un Piano regolatore delle antenne telefoniche, degli impianti radioelettrici e degli elettrodotti, con la ricognizione di quelli esistenti e dei dispositivi di controllo sul loro funzionamento.
“Diventa imperativo ed improrogabile proteggere i singoli cittadini dagli effetti negativi, ormai certi, sulla salute che possono derivare dall’esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Al sindaco”, conclude, “appartiene la tutela della salute dei cittadini, andando avanti così mi chiedo come possa assicurare il diritto diffuso alla tutela della salute dei romani”.
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