Ostia antica – I cittadini di Ostia antica e Saline dichiarano guerra all’elettrosmog. E chiedono l’immediata rimozione dell’’antenna killer’ di via Bonucci. “Non dimentichiamo Daniele e i bambini del quartiere, sottoposti al ‘bombardamento’ delle emissioni killer del ripetitore di telefonia mobile ‘mimetizzo’ all’interno dell’ignobile ‘sigarone’ bianco”, dichiara Gaetano Di Staso, un residente, da tempo in prima fila per la qualità della vita in questo quadrante del municipio X. “Sono oltre quattro anni che i cittadini si battono per la delocalizzazione dei ripetitori posti nel raggio di 50 metri dalle abitazioni, dove vivono i piccoli del quartiere Saline. In particolare”, sottolinea il signor Di Staso, “occorre intervenire in maniera assolutamente urgente per il piccolo Daniele, un bimbo che vive grazie all’ausilio di apparecchiature elettromedicali  che spesso vanno in tilt a causa delle onde killer”.  I residenti, che hanno nuovamente chiesto  l'intervento delle istituzioni attraverso gli assessorati competenti, confidano “nella comprensione umana e ‘civile’ per risolvere un problema di salute pubblica, dando dimostrazione di sensibilità”.

 

Le antenne, nascoste alla vista, si trovano all'interno di una sorta di enorme cilindro bianco posto sul tetto di un edificio privato, a pochi metri dalle altre palazzine. Ad un'altezza che non sarebbe a norma.  Sarebbero dunque comprensibili i timori e le paure dei cittadini che si troverebbero ormai nella stessa situazione degli abitanti di Parco della Vittoria, a Ostia. Qui le antenne installate sulla Torre Acea hanno provocato una inarrestabile scia di morti e di patologie tumorali, direttamente collegabili all’inquinamento elettromagnetico. Gli abitanti tornano quindi a rivolgersi innanzi tutto al presidente del municipio X, Andrea Tassone, all'assessore all'ambiente Marco Belmonte e al presidente della commissione ambiente Eliseo Franzese, chiedendo “una fattiva, reale partecipazione per la rimozione o delocalizzazione dell’impianto, accogliendo così l’appello delle famiglie per il diritto alla salute dei propri figli”.