Ostia antica, i cittadini: "Basta ai rifiuti in via del Collettore Secondario”
Ostia antica – I cittadini di Ostia antica-Saline tornano a denunciare lo ‘scempio’ che si starebbe nuovamente verificando in via del Collettore Secondario dove, nonostante la doppia, costosa bonifica effettuata il 22 febbraio e poi il 26 marzo scorsi, si sta formando un’altra, enorme discarica. Gaetano Di Staso, portavoce del locale comitato di quartiere, ha inviato una lettera aperta al presidente del municipio XIII, Giacomo Vizzani, e agli assessori municipali all’ambiente e ai lavori pubblici, Giancarlo Innocenzi e Amerigo Olive, per presentare una ‘protesta formale’.
“Inutile si starebbe purtroppo rivelando la bonifica effettuata dal X dipartimento tutela ambiente di Roma Capitale, costata decine di migliaia di euro, dispendio di personale, tutto a spese dei contribuenti, visto che sono ripresi gli scarichi abusivi nell’area”, spiega l’esponente del direttivo. Per impedire che questo avvenisse i cittadini hanno chiesto, in più occasioni, di chiudere la strada al traffico veicolare con la sistemazione di jersey in cemento. “La strada è invece rimasta regolarmente aperta a nuovi e ripetuti abusi di gente incivile, invogliata dalla totale apatia di questa amministrazione e nello specifico dagli assessorati all'ambiente e lavori pubblici”, afferma Gaetano Di Staso.
Alla fine dell’ultima bonifica del 25/26 marzo sul posto è intervenuta una pattuglia dei vigili urbani di Roma Capitale del XIII Gruppo che, dopo aver constatato la drammaticità della situazione, avrebbe confermato la necessità di chiudere immediatamente via del Collettore Secondario. “Oggi siamo arrivati a domenica 7 aprile ma non è ancora stato fatto nulla ed il quadrante è in balia di tutto e di tutti”, sottolinea Gaetano Di Staso che fa una “formale e categorica richiesta a questa amministrazione di procedere celermente alla risoluzione del problema per non ritrovarci con tonnellate di rifiuti maleodoranti, inquinanti, amianto e eternit, a danno dell'ambiente circostante e con grave danno alla salute pubblica”.
I cittadini si dichiarano disponibili ad un incontro pubblico con l’amministrazione, con il presidente e con gli assessori.
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