Ostia antica, “una bomba ambientale nella Riserva”
Ostia antica – E’ una vera e propria “bomba ambientale” l’enorme discarica che si trova a due passi dagli scavi archeologici di Ostia Antica, tra via del Collettore secondario, via della Macchiarella e via Capo Due Rami, ad Ostia antica. Incredibile, poi, e variegata, la quantità dei rifiuti che nel corso degli anni, come testimoniano le “stratificazioni” di immondizia, sedimentate ormai dal tempo, vi sono state abbandonate. Come si evince anche dai sacchi per la spazzatura della Amnu, la vecchia Amu.
In “bella” vista, cateteri (?), eternit, materassi ma anche calcinacci e residui di ristrutturazioni. E poi pesantissime “ruote” per mescolare il cemento nelle impastatrici, sfalci e rami vegetali. Insomma, di tutto e di più. A denunciare il degrado dell’area, dove sono presenti anche numerose aziende agricole, sono stati nel corso del tempo i residenti. E tutti gli amanti del verde. Ma a protestare oggi con indignazione è Gianluca Cavino, presidente dell’associazione Art.Ide, che insieme a Alessandro De Fini del gruppo Segni di legalità, ha redatto un dossier fotografico con più di 400 fotografie. Nel frattempo gli esponenti di entrambe le associazioni hanno inviato una segnalazione agli organi competenti in attesa di pubblicare anche sui social network il materiale fotografico raccolto. “Questa discarica è una vera e propria bomba ambientale, con materiali inquinanti che possono danneggiare i terreni dove vi sono colture”, spiegano.
Cavino e De Fini ritengono che sia “giunto il momento che le istituzioni procedano una volta per tutte alla valorizzazione in campo ambientale e turistico, nonché agricolo, della nostra Riserva, una ricchezza dimenticata da anni sia dalle giunte di centrodestra che da quelle di centrosinistra”. Nel frattempo, hanno accolto “con piacere” la decisione della Regione Lazio di giungere in tempi brevi all’individuazione, e di conseguenza alla nomina del commissario ad acta, benché sia necessaria l’approvazione del Piano di gestione della Riserva, rimasto fermo da anni per problemi politici. “Il piano, pronto anni fa, ora rischia di essere obsoleto e superato”, concludono i due ambientalisti.
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