Ostia antica, gattino in fin di vita: ‘qualcuno’ gli ha sparato
Ostia antica – La storia è veramente triste: racconta della crudeltà di alcuni esseri umani verso gli animali, creature deboli che andrebbero difese e tutelate. A renderla nota sui social è stata due settimane fa una persona di buon cuore, inorridita da questo gesto tanto assurdo quanto cattivo verificatosi a Ostia antica. Due giorni fa, poi, è stata la stessa proprietaria, o forse sarebbe meglio definirla l’amica umana di un gattino cui ‘qualcuno di noi’, scrive la signora su Facebook, ha sparato un piombino. “Sono 15 giorni che il nostro micio lotta tra la vita e la morte e noi con lui. Fatichiamo a capire e ad accettare. Nulla mi stupisce più, ma credevo di vivere tra meravigliose persone. Quasi tutti siete proprietari di un animaletto. Amate soltanto i vostri? E semmai vi dessero fastidio quelli degli altri, cercate il proprietario e parlatene con lui. Non è giusto provocare tanto dolore. Spero possiate perdonarci se non viene dal cuore augurarvi una serena pasqua. Per noi non lo sarà…”, è il post accorato della ‘mamma umana’ del gattino.
La solidarietà non è mancata. Scrive una internauta: “Mi dispiace tanto. Anche a me tanti anni fa hanno avvelenato un gatto. C'ho sofferto molto” e il signore che aveva reso noto l’accaduto aggiunge: “Io (ho) una certosina è un Golden Retriever e infatti li adoro come adoro qualsiasi Essere Vivente. Spero che aiutate la signora a trovare questo disgraziato”. E’ un gesto che non ha scusanti. Come osserva correttamente la padrona del micio, se la bestiola in qualche modo arrecava disturbo a qualcuno perché non parlarne? Perché non fare presente eventuali disagi? Il tono attonito, sgomento della signora fa riflettere. Non è accettabile in una società che si definisce civile prendersela con i più deboli siano animali, bambini, anziani, poveri, persone con disabilità o fragilità. Sempre attuale la riflessione del Mahatma Gandhi che sosteneva che il grado di civiltà di un popolo si misura dal rispetto riservato agli animali. Soltanto poche settimane fa a Ostia antica erano stati rapiti i tre cani di una residente, Simona Sgalla, fortunatamente ritrovati dopo poche ore grazie anche al tam tam mediatico e agli appelli lanciati da Stefano Locci, artista di Fiumicino cugino della signora. La vicenda si era conclusa bene ma Simona ci aveva confidato delle terribili ore d’ansia e di angoscia quando al rientro a casa aveva trovato il cancello aperto e le bestiole che, dopo essere state narcotizzate, erano sparite.
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