Assogna, Lega dei socialisti: “Non sono credibili Rutelli e gli altri ex-Margherita”
Ostia antica – “Desta scalpore la spregiudicata e delinquenziale gestione dei rimborsi elettorali ad un partito sciolto e confluito nel Pd. E' da considerare che la gran parte del gruppo dirigente del Pd è di provenienza della ex-Margherita - Rosy Bindi, Bianco, Marini, Franceschini, Letta, Fioroni e lo stesso Rutelli, poi passato all'Api - e che nelle elezioni del 2008 hanno assicurato l'elezione di Lusi a senatore”. Lo dichiara Gioacchino Assogna, esponente della Lega dei socialisti di Ostia antica.
“Ritengo”, prosegue, “che la responsabilità del Pd sia comunque rilevante quando si lascia "volutamente" fuori dell'unificazione politica la possibilità di una gestione delinquenziale dei consistenti finanziamenti, senza alcun controllo dei relativi bilanci, le cui risorse risultano utilizzate a favore di dirigenti e gruppi dello stesso Pd: sono incontestabili almeno quelli per Franceschini, Bianco, Fioroni”.
“Non c'è la frenesia di conoscere quanta melma uscirà ancora. Rimane l'ignominia che il 26 luglio del 2002 alla commissione affari costituzionali della Camera (senza passare in Aula) le diverse forze politiche tra cui Forza Italia, Democratici di sinistra, Alleanza nazionale, Italia dei valori e Lega nord - hanno approvato all'unanimità il quadruplicamento dei rimborsi elettorali insieme alla riduzione dei controlli. Questi sono”, sottolinea Assogna, “comportamenti "criminali" di cui dovrebbero dare spiegazione ai cittadini-elettori”.
“Dovrebbe valere per loro quello che è valso per Craxi: ossia non potevano non sapere e pertanto sono da considerare responsabili della degenerazione avvenuta, aggravata per coloro che avevano promosso il referendum contro il finanziamento pubblico dei partiti, salvo poi prenderne 10 volte di più con il furbesco cambio di nome da finanziamento a rimborso.
Sono rimasto colpito”, continua Assogna, “quando in una recente trasmissione tv un imprenditore dichiarò, presente Di Pietro, che i cittadini, le istituzioni e le imprese non avevano più soldi, mentre i partiti sono pieni di denaro, avuto dai cittadini tramite lo Stato (solo Di Pietro ha in cassa 10 milioni di euro)”.
“In questi giorni si sta rischiando che la riduzione del 50% dell'ultima rata dei rimborsi elettorali, destinata ai terremotati, venga assurdamente incassata dai partiti, perchè stanno tergiversando sull'approvazione delle stesse norme di legge che deve avvenire entro il 1 luglio.
Stiamo con gli occhi aperti per evitare l'ennesima beffa sia di tutti i cittadini che dei poveri terremotati, che hanno assoluto bisogno di ricostruire quanto crollato con il terremoto”, conclude.
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