Ostia antica, la rabbia e la disperazione della gente. Chiesti i risarcimenti per i danni
Ostia antica – Al quarto giorno dal nubifragio che si è abbattuto su Roma e il litorale romano la situazione resta drammatica. Drammatica per le centinaia di famiglie di Ostia antica, Bagnoletto, Dragona, Infernetto e Fiumicino, dove da ieri sera è intervenuto l’esercito su disposizione del prefetto, Giuseppe Pecoraro, che hanno perso tutto. Intrappolate o costrette a lasciare le proprie abitazioni invase dall’acqua, a buttare mobili ed elettrodomestici ormai inservibili, intrisi d’acqua, cresce la rabbia e la disperazione. “A Ostia antica, uno dei quartieri maggiormente colpiti dalla ‘bomba d’acqua’ che nella notte di venerdì 31 gennaio ha travolto il territorio, i cittadini chiedono il risarcimento per i danni morali e materiali subiti e interventi efficaci dalle istituzioni”, dichiara Gioacchino Assogna, presidente del locale comitato ‘Sos soccorso cittadino’.
Nella notte il personale della protezione civile e le altre forze dell’ordine hanno lavorato nonostante la pioggia battente a Isola sacra e Ostia antica, per cercare di aspirare l’acqua dalle abitazioni e dalle strade e trarre in salvo le persone prigioniere nelle case allagate. Stamattina il tempo ha concesso una tregua: ha smesso di piovere e si continua a lavorare in mezzo al fango. “La gente è scorata, arrabbiata e disperata per il ripetersi di allagamenti cui non si è voluto far fronte negli anni, pur nell’intensità straordinaria del fenomeno”, spiega l’esponente del direttivo. E riferisce quello che in questi giorni gli stessi residenti hanno appreso, ossia che ci sarebbero stati ‘colpevoli’ ritardi. Pompe che hanno iniziato a funzionare in ritardo solo dopo che la squadra dell'Acea è intervenuta per ripristinare la corrente o idrovore che non hanno potuto pompare perché era stato rubato del rame. “Rimane comunque la grave responsabilità dei ritardi nell'adeguamento degli impianti di scolo dopo tanti annunci di finanziamenti e di interventi sui canali di bonifica, come della imprescindibile necessità di realizzare la rete della raccolta delle acque chiare”, prosegue Gioacchino Assogna.
“Questa mattina a Ostia antica e Saline i canali sono di nuovo pieni, dopo che sabato 1 febbraio erano tornati ad un livello di normalità. C'è qualcosa che non funziona sul piano tecnico-operativo che deve essere verificato. Come vanno verificate le cause delle difficoltà del deflusso delle acque dalle idrovore verso il mare, ostacolate dalla presenza di barche sul canale dei pescatori e nell'uscita a mare per mancanza di adeguato dragaggio”, continua. “La gente sa che i danni morali patiti in questi giorni nessuno potrà risarcirli, ma almeno per i danni materiali dovrebbe esserci qualche possibilità, visto che il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha deciso di riconoscere lo stato di calamità”. Il presidente del comitato si augura che “il municipio e il sindaco di Roma prendano in esame questo problema inoltrando una richiesta sia alla Regione che al governo affinchè negli stanziamenti necessari al ripristino delle condizioni di sicurezza del territorio sia previsto qualche risarcimento concreto, evitando prese in giro di iter burocratici inconcludenti”. “E' un appello che facciamo interpretando la disperazione di tanti cittadini”, conclude Assogna.
Nel video l'intervento dell'Ama per recuperare i rifiuti ingombranti andati distrutti nelle case allagate di via Edoardo Gatti. Ad aiutare gli operatori una squadra di volontari e i residenti di zona.
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