Ostia antica – Mobilitazione dei cittadini di Ostia antica - Stagni di Ostia contro l’installazione di un’antenna di telefonia mobile in via Evaristo Breccia 33. Questa mattina i residenti hanno appeso un eloquente striscione con la scritta ‘no antenna’ al muro di cinta che circonda il complesso residenziale, dove vi sono dei villini a schiera, a circa 6 metri dal ripetitore.


LE FAMIGLIE – Nella zona adiacente l’antenna abitano circa 40 famiglie. “Molti hanno acquistato da poco un’abitazione, sobbarcandosi mutui o investendo 300mila euro, i risparmi di una vita, scoprendo però soltanto adesso del ripetitore”, spiega un cittadino: “oltre al timore per la salute, in quanto gli effetti nocivi dell’esposizione alle onde elettromagnetiche sono purtroppo confermati dai tanti casi di tumore e leucemie nelle aree ove queste sono presenti, c’è anche un danno economico causato dal deprezzamento degli immobili che si trovano nei pressi degli impianti di telefonia”.


I RESIDENTI – Una delegazione dei cittadini, che ieri mattina sono scesi in strada mentre gli operai lavoravano alla sistemazione del traliccio – un ‘pennone’ alto 24 metri visibile in tutto il comprensorio dell’entroterra del X municipio – questa mattina si è recata al comando della polizia locale di Ostia chiedendo ai vigili di effettuare le verifiche necessarie sulla regolarità dell’installazione (i vigili hanno replicato che occorreranno tre, quattro giorni, riferiscono a Ostia Tv i residenti, ndr) e l’autorizzazione per un sit in che si terrà la mattina di giovedì 10 marzo davanti la sede del X municipio in piazza della Stazione vecchia.


L’ANTENNA – I lavori per l’installazione del ripetitore di telefonia mobile sono iniziati ieri mattina, lunedì 7 marzo, alle nove e sono proseguiti a gran velocità, riferiscono i cittadini, fino alle otto della sera. Anche oggi stesso copione: gli operai stanno lavorando alacremente e per domani, mercoledì 9 marzo, gli interventi saranno completati e l’antenna sarà pronta per entrare in funzione con grandissima preoccupazione dei cittadini che, da quando sono venuti a conoscenza della situazione, hanno cercato di opporsi presentando delle diffide e ricorrendo al Tar.


L’ACCORDO - In base alla documentazione ed alle informazioni in possesso dei cittadini il contratto tra la società di telefonia mobile, del quale sarebbero venuti a conoscenza nel 2012, e i proprietari sarebbe stato stipulato nel 2011. “L’antenna dovrebbe sorgere su un lotto di circa 1.000 metri quadrati, che era stato acquistato da privati nel dicembre 2004, acquisito in seguito gratuitamente dal comune di Roma in quanto ne era stata modificata dai proprietari la destinazione d’uso da magazzino ad uso residenziale”, spiegano i residenti: “in sostanza, in questa area non si può edificare né locare quindi il comune non potrebbe permettere la presenza di un ripetitore”.


LE AZIONI – Nel corso degli ultimi mesi, quando è stata certa l’installazione dell’impianto in via Evaristo Breccia, i cittadini si sono rivolti agli allora assessori all’ambiente Marco Belmonte e all’urbanistica Giacomina Di Salvo, hanno effettuato sopralluoghi l’ingegner Cafaggi e Nocera ma poi, anche a causa delle dimissioni e del successivo arresto dell’ex presidente del X municipio, Andrea Tassone, e del commissariamento del municipio, ai residenti sarebbero venuti meno gli interlocutori.


LA SENTENZA DEL TAR - Hanno presentato, tuttavia, un ricorso al Tar nei confronti del gestore nel maggio 2014, ricorso accolto dal Tribunale regionale del Lazio. L’azienda di telefonia a sua volta è ricorsa in appello: a questo proposito il Consiglio di Stato si è espresso in favore del gestore lasciando però al comune di Roma il compito di effettuare i controlli, spiegano i residenti.


LA DIFFIDA - Nel frattempo i cittadini di Stagni di Ostia hanno presentato il 4 febbraio scorso una ‘diffida a procedere in via di autotutela’ al comune di Roma, al X municipio ed al Dipartimento competente nel quale, come riportiamo in questi passaggi, scrivono che “…è vero che il protocollo d'intesa prevedeva una procedura, ritenuta vincolante, anche da questo Consiglio, in base alla quale il Municipio avrebbe dovuto procedere ad informare i cittadini e che tale partecipazione costituisce elemento di legittimità del procedimento, ma è altrettanto vero che il mancato adempimento di tale sequenza procedimentale è da attribuire esclusivamente alla responsabilità del Municipio e non a quella dell'appellante e dunque "imputet sibi" e non può essere addebitata a gestore che ha sottoscritto l 'intesa, adempiendo a tutti gli oneri previsti dalla procedura” e che "lo stesso terreno, di circa 1000 mq. di superficie, e interessato da opere abusive per le quali sono in corso atti di disciplina edilizia, che porteranno ad atti di acquisizione di parte o di tutto il terreno in questione .. . omissis ... l 'ubicazione della SRB non insiste sui manufatti abusivi ma si trova all 'interno dello stesso lotto di terreno. Sulla base delle irregolarità riscontrate all 'interno del lotto di terreno identificato al civico 33 di via Breccia, si chiede a codesto Ufficio di valutare la possibilità di richiedere la sospensione dell 'installazione della Stazione Radio Base per effettuare le verifiche opportune relative alla regolarità del contratto tra gestore telefonico e privati proprietari del terreno, con riferimento al provvedimento di disciplina edilizia notificato ai proprietari e al procedimento di acquisizione di diritto, conseguente ad esso, che la UOT del Municipio X sta predisponendo".


Nella diffida è scritto anche che “successivamente l'area sulla quale insiste il manufatto su cui il gestore vorrebbe realizzare la stazione radio base e stata acquisita al patrimonio di codesta Amministrazione con atto del 16.3.2015 (i cui estremi si evincono dall'allegata lspezione ipotecaria): tale sanzione e stata adottata in conseguenza della mancata ottemperanza alle ordinanze di ripristino dello stato luoghi interessati da opere abusive; tale circostanza diventa di attuale e dirimente importanza in quanto lo stesso Consiglio di Stato ha ammesso di non averne tenuto conto nella decisione poiché "si tratterebbe di situazioni di presunta illegittimità, emerse successivamente al procedimento in esame"; spetta dunque a codesta Amministrazione valutare l'incidenza di tale sanzionatorio passaggio di proprietà dell'area sull'efficacia dell'autorizzazione assentita mediante silenzio assenso, rendendosi prioritariamente necessaria la sospensione, in via di autotutela dell'installazione della Stazione Radio Base, affinche codesta Amministrazione possa e debba effettuare le verifiche opportune relative alla contestata illegittimita del titolo autorizzativo assentito in favore del gestore con riferimento al provvedimento di disciplina edilizia notificato ai proprietari e all'intervenuto provvedimento di acquisizione di diritto al patrimonio dell' Amministrazione; - codesta Amministrazione ha non solo la facoltà, ma finanche il dovere di procedere alla immediata sospensione dell'autorizzazione assentita mediante silenzio assenso, anche e soprattutto in considerazione della propria condotta colposamente omissiva in ordine all' obbligo di informazione alla cittadinanza: tale violazione del Protocollo di Intesa, come riconosciuto nella sentenza n. 411/2016 del Consiglio di Stato, e imputabile direttamente ed esclusivamente a codesta Amministrazione”.

I residenti si preparano pertanto a dare battaglia, nel rispetto della legge, per la tutela di diritti che ritengono siano stati violati.