Ostia antica – Nuovo sit in di protesta degli imprenditori e lavoratori di via Ostiense che, dopo l’interruzione dei lavori del Consorzio di bonifica Tevere e Agro romano per il ritrovamento di reperti archeologici, da mesi stanno subendo danni economici per la chiusura del tratto della consolare.

IL RISCHIO – “A rischio”, spiega Gaetano Di Staso del comitato di quartiere Ostia antica-Saline, che sostiene la mobilitazione, “vi sono 56 imprese che operano nell'area coinvolta e ‘sconvolta’ dai lavori e dal successivo blocco del cantiere, rendendo il quadrante ‘terra di nessuno’ e oltre 200 persone che rischiano di perdere il posto di lavoro”.

I CARTELLI – Nel cantiere fermo sono stati apposti i cartelli con scritto ‘Le attività stanno chiudendo chi paga i danni?’, ‘Scomparsa la ditta appaltatrice chi paga i danni?’, ‘Via Ostiense, la tomba delle imprese’ e ‘Via Ostiense la foiba dei lavoratori’, cartelli che esprimono forte preoccupazione per le sorti delle aziende e dei posti di lavoro.

LA CHIUSURA – Il 14 luglio scorso 30 imprenditori avevano organizzato una prima protesta perché, dopo la chiusura dell’Ostiense il traffico bloccato aveva causato conseguenze così gravi che alcuni imprenditori si sarebbero trovati costretti, come riferisce Gaetano Di Staso, a valutare l’ipotesi di licenziamenti.

CANTIERE FERMO
– “L’area interessata dagli scavi, fermi da circa sei mesi, è ormai una fossa informe circondata dalle sterpaglie con resti di cantiere accatastati alla rinfusa, mentre si apprende che i reperti archeologici sarebbero ormai stati rimossi dalla Soprintendenza ma, nonostante questo”, spiega Gaetano Di Staso, “i lavori del Cbtar non sono ripresi: perché far morire decine di imprese mettendo sul lastrico centinaia di famiglie?”. “La domanda dei lavoratori e degli imprenditori, costretti a dover ricorrere a dolorosi licenziamenti, è ‘Qual è il motivo oscuro che non permette la ripresa dei lavori?’”.

IL SOSTEGNO - Le associazioni Ostia Antica Nostra e Salviamo Ostia antica e il locale comitato di quartiere esprimono “tutta la loro solidarietà e danno completo sostegno alle iniziative delle imprese e dei lavoratori coinvolti in questa drammatica situazione che coinvolge centinaia di famiglie e di aziende”.