Riceviamo e pubblichiamo da Gioacchino Assogna, segretario Partito socialista del municipio XIII:

Elezioni, possibile l'accoppiata Grillo-Di Pietro?

 

Assogna, segretario Psi-XIII municipio: “Entrambi hanno i rispettivi siti gestiti dallo stesso Casaleggio, che è la guida reale dietro le quinte del Movimento 5 Stelle. Però l’ex comico evita di dire in che modo pensa di far uscire il nostro paese dalla grave crisi, se non con proposte demagogiche e disastrose come quelle “di non pagare il debito” e di fare il “referendum sull'euro””

 

 

 

“Ostia antica - L'analisi del voto siciliano ha evidenziato che i voti dell'Italia dei Valori e delle posizioni più massimaliste sono finiti in quelle del Movimento 5 Stelle di Grillo e così il Partito di Di Pietro è rimasto fuori dall'Assemblea Regionale in Sicilia, dove ha persino  messo in lista Ciccio Pettinato, ex di Lombardo, indagato per infiltrazione mafiosa.

 

 

          La credibilità di Di Pietro aveva già vacillato con la superficialità e la spregiudicatezza di mettere in Parlamento personaggi impresentabili come De Gregorio, Scilipoti e Razzi (anti-berlusconiani garantiti dallo stesso Di Pietro)  finiti tutti nelle braccia di Berlusconi per pugnalare  sia Prodi, che il Centro-Sinistra.

 

 

 

Hanno fatto seguito, da una parte le testimonianze di essere stato “guidato dal Console USA di Milano” sulle vicende di Tangentopoli, gettando molte ombre su quella operazione giudiziaria e dall'altra gli scandali gravissimi dei suoi Capi Gruppo in Emilia e nel Lazio, come nel Molise e in Liguria  per l'uso distorto dei contributi Regionali per finire, da ultimo, con  il servizio di Report di RAI3, che hanno reso chiaro e documentato l'affarismo gestionale di Di Pietro e famiglia con i soldi pubblici assegnati a quel Partito.

 

 

 

            Il balbettio, l'imbarazzo e i poco convincenti tentativi giustificazionisti verso la giornalista di Report, hanno fatto vedere chiaramente il disagio e l'indifendibilità di quanto emerso. 

          

 

 

Lo smarrimento, la delusione e lo sconcerto degli aderenti e sostenitori di Di Pietro si è diffuso nei giornali e nel web, con le inevitabili ripercussioni nella dirigenza  del Partito, primo fra tutti il Capo Gruppo Donati, che già esprimeva riserve e distinguo sulla linea politica troppo massimalistica e isolazionista dello stesso Di Pietro.

 

 

 

           Si parla apertamente di scontate divisioni e scissione, oltre a livello  parlamentare anche tra molti amministratori locali che, facendo parte a pieno titolo delle Giunte di Centro-Sinistra, prendono le distanze dalle posizioni oltranzista rivolte da Di Pietro agli alleati del Centro-Sinistra.

 

 

          Desta stupore l'uscita di Grillo che per assorbire lo squagliamento dell'IdV arriva a proporre Di Pietro al Quirinale. Qualche commentatore lo definisce “l'epitaffio del funerale di Di Pietro da parte di Grillo”.

 

 

           Nel contempo lo stesso Di Pietro nella intervista a “Il Fatto Quotidiano” dichiara che l'IDV è morto in conseguenza degli scandali e di quanto emerge dalla incredibile gestione personale protetta con i suoi familiari.

 

 

 

           Ritengo che l'accoppiata Grillo-Di Pietro sia possibile considerando che entrambi hanno i rispettivi siti gestiti dallo stesso Casaleggio, che è la guida reale dietro le quinte del Movimento 5 Stelle.

 

 

         Bisogna avere rispetto per i legittimi voti che prendono i Grillini nelle varie realtà, ben sapendo che si tratta di voti attratti dalla fondata denuncia sulle ruberie e porcherie prodotte dai cosidetti Partiti, ridotti a Casta in versione Personalistica/Padronale (PDL, IDV, LEGA di Bossi, Grillo, ecc.) oppure in gruppi di potere paralizzanti (Pd) senza anima e senza radici storiche.

 

 

 

          Si rileva chiaramente in tali casi la personalizzazione centralistica delle decisioni, a cui fa da contraltare l'evanescenza delle norme di democrazia interna.

 

 

 

         Lo stesso Grillo, che vieta ai propri dirigenti di partecipare ai confronti televisivi, perchè preferisce che vengano messe in onda le sue più efficaci parole contro il marcio esistente, insieme ai atteggiamenti ambigui  e di sostanziale manipolazione come, quando per conquistare i voti degli elettori Leghisti al Nord parla assurdamente contro il diritto di cittadinanza ai bambini immigrati nati in Italia.

 

 

         Al pari dei voti dei siciliani, cui  dice che la mafia è a Roma e Milano, sapendo bene che in Sicilia i padrini mafiosi sono fortemente presenti nel controllo del territorio, ferme restando le ramificazioni create per il riciclaggio in altre parte dell'Italia e del Mondo.

         

 

Grillo volutamente evita di dire in che modo pensa di far uscire il nostro paese dalla grave crisi, se non con proposte demagogiche e disastrose come quelle “di non pagare il debito” e di fare il “Referendum sull'euro”.   

 

 

        Personalmente credo che serva costruire anche in Italia un robusto Partito Socialista aderente alla famiglia socialista europea, per rafforzare l'impegno di cambiare il modello di sviluppo e gli indirizzi economici liberisti e di austerità imposti dal centro-destra europeo dei Barroso e della Merkel.

 

 

         Per questo è necessario sollecitare il Pd e Sel ad  affrontare questo dirimente problema, senza il quale le scelte di qualsiasi Governo in Italia non potranno cambiare e i giovani e il mondo del lavoro continueranno a subire le condizioni di precarietà, di incertezza e di debolezza di questi anni”.