“La centralità di Ostia antica? Passa per la scuola materna”
Ostia antica – “La centralità di Ostia antica? Non è nuovo cemento ma passa per la realizzazione della scuola materna”. Ne sono convinti Anna Grazia Barsanti, vice coordinatrice Sel municipio XIII, e Maurizio Carrozzi, coordinatore circolo Sel Casa della sinistra. Ed è per questa ragione che chiedono la convocazione urgente di un’assemblea territoriale per decidere “cosa” dovrà essere realizzato nell’area di via Arturo Evans. Qui infatti, come annunciato con preoccupazione nei giorni scorsi da Gioacchino Assogna, presidente di Sos soccorso cittadino, c’è il rischio che invece della materna possa sorgere l’ennesimo centro commerciale.
“Le regole decise dal piano regolatore approvato danno i termini di cubatura, oneri concessori e tipologia di edificazione”, spiega Anna Grazia Barsanti, “ed i cittadini dicono cosa serve prioritariamente. E”, prosegue, “la scuola è la priorità in un quartiere che ne è sprovvisto”. La struttura era già stata finanziata e avrebbe dovuto essere edificata in via Pericle Ducati. Ma il rinvenimento di alcuni reperti archeologici bloccò il cantiere. Fu individuata una nuova area in via Arturo Evans.
“Nel frattempo”, chiarisce la vice coordinatrice Sel, “sono trascorsi due anni. E non si comprende come mai la stessa amministrazione che aveva finanziato la costruzione della struttura abbia poi provveduto a spostare quei soldi su altri lavori: ma quali? E perché? Poiché la scuola è necessaria, che si trovi un altro sito ma senza togliere i finanziamenti”.
“Adesso arriva questa cosiddetta “centralità””, interviene Maurizio Carrozzi. “Ossia altro cemento, ma niente scuola. Così non può andare: la cittadinanza non accetterà un solo metro cubo in più se prima non si farà la materna. Siamo stanchi di promesse, elettorali e non. Siamo stanchi di colate di cemento in cambio di oneri concessori inesistenti. I cittadini sono esasperati: ormai i nonni lavoreranno fino a vecchiaia inoltrata mentre le giovani coppie non sanno a chi lasciare i figli. Vogliono capirlo gli amministratori che i bambini, i giovani sono il domani e che la scuola serve per il domani? Sembra di no!”, sottolinea il coordinatore della Casa della sinistra.
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