Ostia - "Poche settimane fa, proprio mentre la Sindaca inaugurava lo skate park ad Ostia Nuova, è arrivato il pronunciamento del TAR che ha accolto il ricorso di Larex Spa, società proprietaria degli immobili a rischio crollo di Via Marino Fasan ad Ostia Lido, contro il Comune di Roma. Come da copione, per l’Amministrazione del “cambiamento” non è accaduto nulla. Nessuna dichiarazione, nessun intervento, nessun incontro con i residenti di Via Fasan. Nulla. Nemmeno l’Assessore Vivarelli ha detto mezza parola. Parola d’ordine: silenzio in sala. Grottesco l’atteggiamento della Sindaca Raggi che , oltre ad aver tagliato il nastro dello skate park proprio a pochi metri dai palazzi oggetto del contenzioso, è tornata sul litorale per la campagna elettorale e per le cene elettorali senza dire mezza parola su questo enorme problema che grava sulle spalle di centinaia di persone.

Va ricordato che il TAR, nel chiedere l’annullamento delle Determine oggetto del contenzioso, ha imputato al Comune di Roma un “eccesso di potere per travisamento dei fatti, illogicità, incongruenza e contraddittorietà manifesta dei provvedimenti impugnati e carenza di istruttoria, avendo omesso di valutare l’impossibilità della Larex di ottemperare alle prescrizioni indicate, essendole precluso l’accesso e l’intervento sugli immobili in rovina”. Del resto il Regolamento Generale Edilizio del Comune di Roma individua nel destinatario dell’intimazione il soggetto che deve provvedere agli interventi di messa in sicurezza dell’edificio, una volta verificata la condizione di pericolo per l’incolumità pubblica, e non necessariamente il proprietario degli immobili.

Questa sentenza apre una pericolosissima breccia visto che, proprio ad Ostia Nuova, non esiste solamente la Larex Spa come gruppo privato che possiede immobili destinati ad Erp. Va ricordato all’Amministrazione del “cambiamento” che anche il gruppo Armellini ha da tempo un contenzioso aperto con il Comune di Roma, vicenda su cui è apparentemente calato il sipario e su cui dal Campidoglio non esce un fiato. Non sappiamo nemmeno se e come sia stata conclusa la perizia sulle “case di ricotta”, affidata alla Agenzia delle Entrate come Ente terzo. Qualcuno doveva pur immaginare che la sentenza del TAR avrebbe avuto conseguenze pesantissime. Questo problema va affrontato immediatamente e con risolutezza.

Non si può prendere tempo, non si può confidare su qualche rinvio e poi chi vivrà vedrà. Rimandare a data da destinarsi significa essere dei criminali. A forza di chiudere gli occhi siamo arrivati sul bordo del precipizio con centinaia di persone che rischiano di uscire di casa nei primi giorni di Agosto. Tutto ciò è inaccettabile. In un quadrante come quello di Ostia Nuova, già pesantemente vessato dalla presenza della criminalità e da una condizione generale di totale abbandono e disagio generalizzato, non si può scatenare l’ennesima tempesta perfetta. E’ così difficile da capire?

Chiediamo l’intervento del Prefetto per fermare il provvedimento di sfratto e per sollecitare con decisione l’intervento dell’Amministrazione Capitolina ad oggi in tutt’altra faccenda affaccendata. La fatiscenza e la pericolosità di quegli immobili, così come gli effetti della sentenza del TAR, non possono essere ammantati, sono questioni che non possono più essere rimandate. La Giunta Raggi, visto che ancora governa la città, non può confidare solamente su un rinvio del provvedimento per lavarsi le mani e mettersele comodamente in tasca.

Serve un intervento potente dell’Amministrazione pubblica, i residenti delle case ERP di Via Fasan non possono essere lasciati in pasto al loro destino, non possono essere lasciati in pasto a chi, strumentalmente, tenterà di sostituirsi all’Amministrazione. Non ci si può riempire la bocca con le periferie e poi voltare le spalle. La Sindaca Raggi ha il dovere di incontrare i residenti di Via Fasan e spiegare loro consa intende fare il Comune di Roma nei prossimi giorni. Questo deve fare un Sindaco".

Così in una nota Marco Possanzini, Segretario Sinistra Italiana X Municipio