Ostia, Assogna, (Psi): “1 maggio: Festa del lavoro o della disoccupazione?”
Ostia – “Il 1 maggio: Festa del lavoro o della disoccupazione?”. E’ la domanda che si pone Gioacchino Assogna, segretario del Partito socialista italiano del municipio X. “L'analisi obiettiva della situazione del nostro paese rende evidente la trasformazione avvenuta nella società, nella realtà produttiva e nelle molteplici attività lavorative, dove in tutte prevale il dato drammatico della crescente disoccupazione, in particolare dei giovani, insieme ai concreti allarmi per grandi aziende, le ultime sono la Lucchini e l'Alitalia, dove, bene che andrà, ci saranno migliaia di posti di lavoro in meno, che sono sul tavolo del governo da tanto tempo senza trovare la concreta speranza di una positiva soluzione”, dichiara.
“E' ovvio che i sentimenti prevalenti siano la sfiducia e la rassegnazione, specialmente quando, rispetto all'esigenza prioritaria "di creare posti di lavoro", si insiste soltanto nel ricercare e adottare norme che prevedono "soltanto" maggiore precarietà”, prosegue: “Ci permettiamo sommessamente di ribadire alcune piccole proposte che potrebbero collegarsi validamente con il piano "Garanzia Giovani" preparato dal Governo Letta e che dovrebbe entrare in vigore proprio oggi, ma condizionato dai limiti della adesione alla convenzione sottoscritta soltanto da 3 Regioni che hanno la competenza sulla formazione. Le proposte in sintesi riguardano:
1) - Piano straordinario di formazione e lavoro giovanile per dotare le scuole e gli edifici pubblici del Fotovoltaico;
2) - Progetti e interventi di salvaguardia e valorizzazione del territorio per dare efficienza e garanzia al sistema idro-geologico;
3) - Investimenti a sostegno della ricerca e dell'innovazione tecnologica e di prodotto per dare competitività alle nostre aziende.
Nonostante i limiti che si possono ravvisare nelle posizioni delle organizzazioni datoriali e sindacali, è da irresponsabili, specie se si ha responsabilità di Governo, non coinvolgerli in un confronto diretto per individuare strade e soluzioni condivise, piuttosto che pretendere di fargli "accettare" e magari "sottoscrivere" soluzioni decise da altri. Quando si cerca di umiliare la dignità del ruolo delle organizzazioni sociali, significa svilire e svuotare il valore della rappresentanza di chi lavora e produce e si va su un campo scivoloso e pericoloso, pur conquistando qualche interessato sostegno di forze comunque anti-sindacali. I populisti”, conclude, “siano essi Berlusconi e Grillo oppure Renzi, rimangono alternativi al modo di concepire la vita democratica e partecipativa dei veri socialisti, che nei valori di libertà e di giustizia sociale per tutte le persone, ne hanno fatto una bandiera permanente e inconfondibile. Proprio in questo giorno della ricorrenza della Festa del lavoro, vogliamo ricordare due socialisti straordinari come Brodolini e Giugni, che sotto la spinta di Nenni, elaborarono la grande conquista dello Statuto dei diritti dei lavoratori, che oltre alle norme di tutela contro i soprusi ha consentito ai lavoratori di riunirsi nei luoghi di lavoro per discutere con i dirigenti sindacali i problemi delle proprie condizioni di lavoro. Soltanto per ricordare che quando parliamo di riforme di struttura vanno caratterizzate, nell'ottica socialista e progressista, in un ampliamento delle certezze e dei diritti dei più deboli. Comunque esprimiamo sempre un evviva alla festa dei lavoratori, con l'augurio di una opportuna riflessione e forte impegno per dare lavoro e futuro ai tanti giovani in attesa di concrete speranze”.
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