Ostia, Assogna: ‘Straordinaria partecipazione e grande consenso a Renzi alle primarie del Pd’
Ostia – Pur restando scettico sugli slogan e gli obiettivi di Renzi, che ondeggia tra spostamenti più a sinistra per conquistare i delusi del Pd "contro gli inciuci" e le proposte di ammiccamento verso destra con gli attacchi contro i sindacati e i pensionati, è un dato indiscutibile che abbia vinto le primarie su una posizione prevalentemente anti-governo e imbarcando, come era prevedibile, tutti i dirigenti politici che si spostano con il vincitore, lasciando perdere l'eventuale coerenza politica. Lo dichiara Gioacchino Assogna, segretario del Partito socialista del municipio X. “C'è un forte scarto tra i voti degli iscritti (45% Renzi e 38% Cuperlo) e quelli degli elettori (68% Renzi, 18% Cuperlo), a dimostrazione di una forte discrasia tra struttura dei militanti e forze elettorali che partecipano saltuariamente alla vita politica. Comunque”, prosegue, “il successo è stato forte e va accettato per i risultati e il significato di prorompente investitura. Riconfermo che sta ripercorrendo la stessa strada di Veltroni Segretario PD, rispetto a Prodi, che provocò con la convergenza di altri fatti, la crisi di Governo e poi la vittoria elettorale di Berlusconi. Renzi dice a Letta cose che in verità il Governo ha già nel programma approvato dal Parlamento: riduzione dei costi della politica, riduzone dei parlamentari, abolizione del senato e delle province; riforma elettorale di tipo maggioritario; piano per il lavoro”.
“E' discutibile che di fronte alla crescente povertà e al drammatico disagio sociale imponga come prioritaria la riforma della legge elettorale volendo "imporre" persino il passaggio dal Senato alla Camera dei Deputati, creando non pochi problemi di ordine istituzionale e rivolgendosi ad Alfano e al Ministro Quagliarello con arroganza e intollerabile disprezzo, trattandosi peraltro di decisivi alleati che hanno fatto la scissione da Berlusconi, cui probabilmente finirà per farli ritornare. Non credo ai miracoli e alle capacità mirabolanti di qualcuno che non riesce a realizzare accordi con sintesi positive e capacità di sollecita attuazione. Se si segue il percorso dello scontro è più facile arrivare alla rottura e alla crisi di Governo, salvo attribuire ad altri la responsabilità dell'eventuale rottura. C'è da tener conto prioritariamente e responsabilmente della fragile situazione economica e istituzionale in cui si trova il paese, in modo da evitare il precipitarsi e l'aggravarsi della crisi, che aprirebbe la strada agli affubalatori e populisti che non vedono l'ora di ingaggiare una battaglia per se stessi finalizzata al disfacimento delle stesse Istituzioni e forse della democrazia del nostro paese”, conclude.
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