Ostia, Barbadoro: “Occorre un tavolo Stato-Regioni” (VIDEO)
Ostia – Venerdì scorso in tutti gli stabilimenti italiani ombrelloni chiusi per protesta. Ad indire la singolare manifestazione, alla quale hanno aderito circa 30mila imprese, 2mila delle quali nel Lazio, sono state le principali associazioni di categoria. Alla base della protesta, l’applicazione della direttiva Bolkenstein, la norma europea che prevede a partire dal 1 gennaio del 2016 la messa all’asta delle aziende.
Ruggero Barbadoro, presidente regionale della Fiba/Confesercenti, nonché titolare dello storico stabilimento Venezia di Ostia, insieme ai colleghi chiede la tutela del turismo balneare e delle imprese dove sono impiegati fino ad un milione di lavoratori, oltre ad un impegno del governo di sedere ad un tavolo stato-regioni.
“Se le nostre richieste non saranno accolte tutte e quattro le principali sigle si ritroveranno unite come già avvenuto a via della Conciliazione e all'Eur”, ha detto il presidente Barbadoro, ringraziando il sindaco Gianni Alemanno, l’Anci e Italia dei valori che ha presentato un documento a tutela del turismo balneare.
“Bisogna salvare la specificità del turismo made in Italy a livello europeo. Noi”, ha concluso, “siamo concessionari dello stato ma forniamo servizi di pubblica utilità agli utenti garantendo pulizia, sicurezza e decoro. Il turismo italiano va protetto e tutelato”.
Se i balneari protestano, i cittadini sono rimasti a bocca aperta: "Bisogna tutelare il cittadino che usufruisce di un servizio a volte troppo oneroso. Dovrebbero creare una regolamentazione nelle tariffe giornaliere, perchè venire al mare ora costa tanto. Bisogna difendere i diritti delle persone che lavorano nel settore balneare ma allo stesso tempo tutelare anche il cittadino che usufrisce dei servizi".
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