Ostia – Domani mattina a partire dalle 7, i cittadini si riuniranno in un sit-in pacifico in via dei Rostri, ad Ostia Levante, per chiedere alla Regione Lazio di fermare la ripresa dei lavori per la realizzazione delle barriere fonoassorbenti sulla Roma-Lido.

 

Gli interventi, benché stiano interessando un altro punto della tratta rispetto a quello dove si  trovano circa 170 alberi, tra cui dei pini secolari che dovrebbero essere abbattuti, preoccupano molto i cittadini. “Solo se la Regione bloccherà i lavori si  potrà avviare una discussione seria rispetto alle modalità di realizzazione dell’opera stessa”, dichiarano Enzo Foschi e Giuseppe Sesa, consiglieri del Pd, rispettivamente, della regione Lazio e del XIII municipio di Roma.

 

Secondo i due esponenti di centrosinistra, se si inizia con il cemento armato sarà ben difficile, in seguito, realizzare una struttura di altro tipo. La Regione Lazio dovrebbe pertanto sospendere immediatamente gli interventi, come d’accordo con il comune di Roma, e aprire, come aveva annunciato, un tavolo tecnico ascoltando le richieste del territorio. I comitati, in particolare Sentinelle degli alberi, le forze sociali e i cittadini aspettano ancora di essere convocati dalla giunta Polverini.  “Un annuncio cui fino ad oggi, a distanza di tre mesi, dopo esposti ed una interrogazione, non è mai stato dato seguito”, sottolineano Sesa e Foschi.

 

 La vicenda riguarda la realizzazione di barriere fonoassorbenti in cemento armato. Un vero e proprio doppio muraglione alto in alcuni tratti fino a 8 metri, parallelo alla linea ferroviaria, nel tratto tra la stazione Lido nord e quella di Cristoforo Colombo. Si tratta di un’opera che, secondo i tanti oppositori, devasterebbe di fatto l’aspetto urbanistico e paesaggistico del territorio causando anche il blocco della circolazione dell’aria.

 

Porterebbe inoltre degrado della zona con notevole svalutazione degli immobili, rivelandosi oltretutto inutile per una buona parte dei cittadini che risiedono lungo la ferrovia, con costi  fino a 9 milioni di euro. Da tempo i comitati e le forze politiche suggeriscono delle alternative per realizzare dei pannelli che utilizzino materiali nuovi e tecnologicamente avanzati permettendo così di raggiungere un buon risultato sia in termini di acustica, con un miglior impatto dal punto di vista della salvaguardia ambientale e visiva. Per questo i consiglieri democratici chiedono alla presidente Renata Polverini di essere convocati per esporre tali progetti.