Ostia – “E’ allarme tra il personale ed i pazienti del Cpo perché, come mi hanno riferito i colleghi durante l’incontro che ho avuto oggi con loro presso il presidio di viale Vega, ormai da qualche giorno uno dei ricoverati, benché in carrozzina perché paraplegico, se ne andrebbe in giro armato di coltello minacciandoli e seminando il panico”, dichiara a Ostia Tv Eugenio Bellomo, coordinatore Cigl Asl Rm3.

“La situazione, così come mi hanno spiegato”, prosegue l’esponente della sigla, “sembrerebbe di difficile soluzione, un caso non soltanto anomalo in considerazione delle particolari condizioni del ricoverato, uno straniero con dei precedenti, che pare abbia degli ‘sbotti’ improvvisi e incontrollati dovuti, probabilmente, all’uso di stupefacenti, ma complicatissimo perché si tratterebbe di un senza dimora che non sa dove andare. Mi hanno riferito che avrebbero tentato di dimetterlo almeno tre volte, ma che lui ha sempre detto di trovarsi bene al Cpo e di non avere quindi alcuna intenzione di andarsene”.


Intanto, secondo quello che infermieri e operatori hanno detto molto preoccupati a Eugenio Bellomo, il timore di essere aggrediti aumenta ed i turni di notte mettono davvero paura. “I lavoratori mi hanno informato di aver segnalato gli episodi sia alle forze dell'ordine sia alla direzione della Asl Rm3, ma al momento senza risultato”, continua: “la polizia avrebbe dichiarato di non poter intervenire se non c'è una denuncia. Mi sono immediatamente attivato per verificare i fatti e per far mettere in sicurezza personale e degenti. Domani”, conclude, “incontrerò la dottoressa Paola Masala, direttore dell’ospedale Grassi, per trovare delle eventuali soluzioni”.


Il caso è decisamente 'particolare': seguiranno aggiornamenti. 
 
A quanto si apprende, la direzione avrebbe già informato le forze dell'ordine. Il ricoverato sarebbe un cittadino di nazionalità tunisina, trasferito dal policlinico al Cpo nel mese di febbraio che, fino ad una settimana fa, non avrebbe creato 'problemi'. Non è chiaro se l'uomo sia privo di documenti, quindi clandestino in Italia. Potrebbe essere l'abuso di droga e di alcol la causa dei suoi eccessi. 
 
Fonti della questura riferiscono che alle 21.56 di ieri sera una dottoressa del Cpo ha richiesto l'intervento della polizia perché aggredita da un paziente tossicodipendente armato di un corpo contundente, forse delle forbici. In seguito la questura ha rettificato affermando che l'aggressore era una donna. Non è stata sporta denuncia.