BirdLife Europa: "A rischio la sopravvivenza degli uccelli marini per la pesca insostenibile"
Ostia - Sono circa 2 milioni gli uccelli marini catturati a causa della pesca insostenibile nelle sole acque dell'Unione europea. Lo denuncia BirdLife Europa che, dopo una battaglia lunga 12 anni, ha convinto la Commissione europea a lanciare un Piano d'azione per la tutela degli uccelli marini, volto a risolvere il problema delle catture accidentali con attrezzi da pesca, il cosiddetto 'bycatch'. Negli oceani meridionali questi incidenti minacciano 17 delle 22 specie di albatros a rischio estinzione.
Si propone di raggiungere l'obiettivo attraverso misure che prevedano, per esempio, il rendere gli ami da pesca meno visibili agli uccelli, l'utilizzo di reti più pesanti o l'uso di deterrenti acustici. BirdLife ritiene che ad oggi il Piano sia valido in quanto contiene le migliori soluzioni possibili, già adottate dalle flotte di altre regioni del mondo non-Ue, che hanno spesso dimostrato di fermare la strage.
Altri settori chiave presi in considerazione riguardano la ricerca e lo sviluppo, la sensibilizzazione e la formazione dei pescatori. "Gli uccelli marini sono tra gli indicatori più significativi della salute dell'oceano -ricorda Euan Dunn, responsabile delle Politiche del mare della Rspb (Royal society for the protection of birds) - Il Piano d'azione Ue sugli uccelli marini offre ora agli Stati membri e al settore della pesca un'occasione preziosa. Le catture sono provocate da reti da posta e palangari, ma anche da reti a strascico e da circuizione.
Almeno 100 mila volatili vengono uccisi ogni anno in reti da posta nel Mar Baltico e del Mare del Nord orientale. La pesca del nasello con palangari, effettuata da navi spagnole nel sud-ovest dell'Irlanda, ne uccide decine di migliaia ogni anno, per lo più berte di grandi dimensioni.
Questo massacro è nettamente in contrasto con la Direttiva uccelli, che protegge gli uccelli marini europei, comprese le specie minacciate a livello mondiale come la berta delle Baleari, la berta minore del Mediterraneo, l'edredone di Steller, l'orco marino e la moretta codona, che si impigliano nelle reti e annegano.
E' quindi un primo passo fondamentale che il Piano d'azione sugli uccelli marini abbia visto la luce. In seguito alla proposta della Commissione Europea, spetterà agli stati membri approvare il Piano in Consiglio dell'Unione Europea, e poi di tradurlo in misure efficaci nelle loro acque nazionali e anche al di fuori, dove le imbarcazioni battenti bandiera Ue si spostano, gestite dalle Regional fisheries management organisations (Rfmos). Per le specie più minacciate di uccelli marini, BirdLife guarda al Piano per dare il via a interventi di emergenza per contrastare l'attrazione fatale degli uccelli per le attrezzature da pesca.
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