Ostia – Blitz del Movimento 5 Stelle al pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia, messo ‘sotto accusa’ anche dal consigliere regionale Fabrizio Santori, che oggi ha presentato un’interrogazione scritta al presidente Daniele LeodoriAll’alba un gruppo di attivisti pentastellati, guidati dal consigliere regionale Silvana Denicolò e dal consigliere municipale Paolo Ferrara si sono presentati al pronto soccorso per verificarne gli eventuali problemi. Al nosocomio lidense fanno riferimento circa 300mila utenti anche se da tempo risulta carente dal punto di vista del personale. Al momento dell’’incursione’ erano presenti 4 medici e 5 infermieri rispetto a 46 richieste di assistenza, di cui 4 codici rossi. Il personale sanitario avrebbe lamentato al M5S la “mancanza di alcune strumentazioni importanti e di altre non disponibili nelle 24 ore”.  Secondo quanto riferiscono i grillini, un esame obiettivo ed alcune interviste ai cittadini avrebbero messo in evidenza delle carenze strutturali rilevanti. “La sala d'attesa del pronto soccorso è molto piccola e con pochi posti a sedere”, hanno rilevato gli attivisti: “alcune sedie sono di fatto inutilizzabili. Il bagno dei disabili non è a norma in quanto mancano i maniglioni per favorire la mobilità dei portatori di handicap”. Ma non finisce qui il reportage del M5S: i letti sarebbero insufficienti e non vi sarebbe separazione nella sala d'attesa interna fra uomini e donne. E poi i tempi di attesa sono lunghissimi ed esasperanti. “Tra i commenti raccolti anche quello comune ad altri pronti soccorso in cui i pazienti restano sulle lettighe delle ambulanze per mancanza di posti letto rendendo di conseguenza inutilizzabile il mezzo per i successivi interventi”, concludono gli attivisti informando che ‘l’esame completo dei dati raccolti sarà disponibile al più presto”.

 

 Per quanto riguarda l'intervento del consigliere  Santori, che ha denunciato il ‘grave affollamento del pronto soccorso del Grassi”, ieri ha inoltrato una interrogazione in cui, sottolineando in primo luogo che l’art. 32 della Costituzione italiana sancisce il diritto alla salute di tutti i cittadini e che “il presidio ospedaliero Giovan Battista Grassi di Ostia, ubicato nel Municipio X di Roma Capitale, si caratterizza per un’area di ricettività ed un bacino d’utenza molto ampio, stimato in oltre 500 mila persone”, sarebbe, “secondo alcune inchieste svolte dai media della Regione, e secondo quanto documentato con testimonianze, foto e interviste, insieme a pronto soccorso degli ospedali della Regione, si troverebbe in un vero e proprio stato di emergenza.

 

Nello specifico, secondo quanto afferma il consigliere Santori, sembrerebbe che nel pronto soccorso del nosocomio lidense non sia attivo alcun tipo di riscaldamento dei locali e che molti pazienti, in virtù delle temperature notturne piuttosto rigide di questi giorni, sono costretti ad attendere in macchina a motore acceso il proprio turno. “Inoltre”, prosegue, “diversi locali dell’ospedale risulterebbero fortemente degradati e la sala d’attesa (come riferiscono anche i grillini, ndr) risulterebbe di dimensioni inadeguate, con solo una decina di sedie, a fronte di circa 200 pazienti al giorno mentre la Procura sta ancora indagando in merito alla morte di un bambino di 7 anni deceduto per infarto, forse dovuto a possibili negligenze dell’ospedale di Ostia”. Per questi motivi, il consigliere del centrodestra “interroga il Presidente della Giunta della Regione Lazio, On. Nicola Zingaretti al fine di  sapere se corrisponde al vero quanto riportato dagli organi di stampa in merito alle carenze strutturali e in particolare alla mancanza di alcun tipo di riscaldamento dei locali del Pronto Soccorso dell’ospedale Grassi ad Ostia e quali azioni si intendono intraprendere per risolvere le questioni sollevate”.


E nel dettaglio chiede anche  di “conoscere se i vertici dell’ospedale Grassi hanno provveduto ad inviare nei termini stabiliti (31/12/2013) una relazione che illustri, in modo sintetico, lo stato di operatività dei nove punti indicati dalla circolare inviata della Direzione Regionale Salute ed Integrazione Sociosanitaria – Area Programmazione Rete Ospedaliera e Ricerca; conoscere i risultati dell’indagine interna voluta dalla Regione Lazio relativa alle cause che hanno portato alla morte del bambino di 7 anni; conoscere i provvedimenti adottati al fine di sopperire alla cronica carenza di personale medico e infermieristico presso i Pronto Soccorso regionali; conoscere i motivi dei ritardi nell’apertura delle Case della Salute e nel varo delle relative linee guida, idonee ad offrire accoglienza ai codici bianchi e verdi dei Pronti Soccorsi; sapere se è in corso un monitoraggio sulle criticità degli Ospedali della Regione, in particolare della grave situazione in cui versano i Pronto Soccorso; quali interventi urgenti sono stati messi in campo per monitorare la situazione e intervenire con azioni mirate per scongiurare pericoli e ulteriori sofferenze ai pazienti e se sono previste nel breve e medio termine consultazioni con i responsabili degli Ospedali regionali; se non ritenga che il piano sanitario regionale debba con urgenza essere rivisto alla luce delle gravi carenze documentate dai media in queste settimane sul funzionamento dei Pronto Soccorso”.