Ostia, blitz nelle stazioni della Roma-Lido:"Ridateci i treni degli anni '30"
GLI AVVISI IRONICI – “Abbiamo affisso in tutte le stazioni della Roma-Lido del X municipio - si legge in una nota del movimento - delle nuove tabelle orarie nelle quali sarà possibile trovare indicazioni più attinenti alla realtà quotidiana. 'Tra un po' e 'se non è guasto dovrebbe passare' sono infatti alcune delle frasi che i pendolari potranno trovare nelle stazioni del cosiddetto trenino. Sono infatti numerosissimi i disagi che sono obbligati a sopportare tutti i giorni i tanti lavoratori che dal X municipio si spostano nelle zone più centrali della Capitale usufruendo di quella che dovrebbe essere la ‘Freccia del Mare' e che, invece, è ridotta ad un convoglio lento, strutturalmente vecchio ed in perenne ritardo”.
LA STORIA – “Inaugurata nel 1924 da Benito Mussolini che voleva rendere Ostia e le zone limitrofe parte integrante di Roma - continua la nota - la tratta raggiunse la massima efficienza negli anni '30, quando con circa 70 percorrenze quotidiane l' attesa massima era di 15 minuti. Un gioiello di trasporto pubblico distrutto dai bombardamenti subiti dalla città verso la fine del secondo conflitto mondiale e da lì in poi sempre più trascurato. La poca importanza che le amministrazioni che si sono susseguite hanno dedicato alla tratta è evidente dalla gioia con cui è stata accolta la sostituzione dei vagoni con quelli dismessi dalla Metro B e dai numerosi fatti di cronaca che la vedono protagonista a causa dii corse soppresse, guasti e scioperi per arrivare a vere e proprie esasperazioni di massa di chi è costretto ad usufruirne tutti i giorni per raggiungere il centro città o il posto di lavoro. Recentemente la situazione è soltanto peggiorata - conclude la nota di CasaPound Italia litorale romano - nonostante i proclami dell'ormai ex presidente del X municipio Tassone che in campagna elettorale prometteva una frequenza delle corse ogni 7 minuti. Non solo la frequenza nei fatti non è migliorata, ma anzi sono aumentati i disagi. Poco da dire quindi: ridateci i treni degli anni '30".
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