Ostia, blitz al Plinius per il libero accesso al mare (VIDEO)
Ostia - Armati di materassini, cartelloni e asciugamani hanno invaso pacificamente lo stabilimento Plinius di Ostia. Obiettivo? Rivendicare il libero e gratuito accesso al mare. Ad organizzare l’iniziativa un centinaio di attivisti del movimento Riprendiamoci le spiagge. Dopo essersi dati appuntamento alle 12.30 alla stazione Stella polare della Roma-Lido, tutti insieme hanno marciato diretti all’impianto balneare. Una volta arrivati, sono passati davanti alla biglietteria rifiutandosi di pagare il biglietto d’ingresso, ritenuto “illegittimo”.
Arrivati in spiaggia, hanno piantato i cartelli nella sabbia e con il megafono hanno spiegato le ragioni della loro incursione. Quindi ai bagnanti presenti hanno distribuito dei volantini informandoli dell’esistenza di una legge che garantisce la libera fruizione degli arenili. Le tante persone presenti, dapprima stupite, poi interessate, hanno finito con l’applaudire i ragazzi riferendo loro di alcuni casi di veri e propri abusi perpretati da alcuni bagnini di Ostia ai danni di chi non vuol pagare il ticket d’ingresso. A monitorare la manifestazione, la polizia. I gestori del Plinius non hanno protestato per l’”invasione”.
Gli attivisti hanno quindi denunciato la condizione in cui versa il mare di Roma, “oppresso” da un lungomuro e da colate di cemento a testimonianza, secondo il movimento, di un “litorale svenduto ai poteri forti della città”. “Il lavoro nero stagionale tocca la soglia del 70% e il bando spiagge targato Vizzani-Alemanno rischia di svendere gli ultimi spazi che adesso sono gestiti dalle cooperative del territorio”, hanno denunciato gli attivisti.
Fortunato Vicari di Riprendiamoci le spiagge ha invitato i cittadini a segnalare gli stabilimenti che obbligano al pagamento dell’ingresso. “La prossima volta colpiremo chi continua a chiedere il ticket”, spiega Fortunato: “il peso della crisi non può essere scaricato sulle spalle di chi lavora tutto l'anno e vuole poter godere del mare della Capitale. Le spiagge sono un bene comune e oggi ce le siamo riprese”.
Anna Catalani dell’Esecutivo regionali dei Verdi condivide le ragioni dei giovani. “E’ giusto che i ragazzi protestino per rivendicare il diritto alla libertà di accedere al mare senza avere vincoli di biglietti o di affitto di strutture: bisogna chiarire che l’accesso deve essere gratuito perché la spiaggia è un bene comune e in quanto tale fruibile da tutti”. Martedì scorso Angelo Bonelli insieme agli ambientalisti ha presentato al pontile di Ostia il Manuale del bagnante, edizione 2012, una guida che contiene informazioni utili sulle leggi esitenti in modo che i cittadini possano far valere i propri diritti.
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