Ostia, a rischio collasso il blocco operatorio dell’ospedale Grassi
Ostia – A rischio collasso anche il blocco operatorio dell’ospedale Grassi. Nella camera operatoria la forte carenza d’organico riguarda in particolare gli ausiliari. Ne sono rimasti sette ma tre di questi lavorano con la legge 104 ed uno con la tutela sociale. Eppure il poco personale si sobbarca di straordinari programmati vietati, tra l’altro, dalla normativa contrattuale ed europea sull’orario di lavoro. A denunciare l’ennesima mancanza è Lucio Di Camillo, dirigente della Uil Fpl. “Fino ad oggi hanno coperto le carenza organiche dell’azienda con abnegazione e collaborazione, ma ora sono stanchi: se si tira troppo la molla si può rompere”, spiega l’esponente della sigla. Ma non finisce qui. Tre ausiliari fanno parte di un gruppo di 17 persone con il contratto a scadenza a luglio. “Ed anche questo dovrebbe far riflettere su eventuali proroghe che, se non ci fossero, sicuramente provocherebbero tutti i servizi dell'ospedale”.
“Questi lavoratori, oltre al danno, subiscono anche la beffa di non veder riconosciuta l'indennità di camera operatoria che, per esempio, viene data agli infermieri: perchè non dovrebbero prenderla visto che anche loro sono esposti a rischi e disagi non indifferenti nell'esecuzione delle loro mansioni?”, osserva Lucio Di Camillo. La Uil Fpl chiede che siano messi in camera operatoria almeno tre ausiliari, pochi ma sufficienti per superare l’emergenza. Il personale ausiliario, secondo la sigla, si potrebbe reperire con una ricognitiva di questa figura eliminando anche tutte le anomalie gestionali di questi anni. “Inoltre non ci spieghiamo il motivo per cui in questi mesi siano arrivati 3 ausiliari ma non sono stati destinati in reparti dove maggiormente era richiesta la loro presenza per grave carenza, come per esempio il blocco operatorio”, conclude.
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