Ostia, botte e calci al ventre della fidanzata incinta che perde il bambino: arrestato 29enne
Di Antonella Alessi il 04/04/2024
L’uomo è stato fermato per il reato di maltrattamenti aggravati e interruzione di gravidanza non consensuale dagli agenti del X Distretto Lido di Roma intervenuti il mese scorso sul lungomare Paolo Toscanelli dove era stata segnalata la presenza di una donna che scappava dal fidanzato che la stava picchiando
Ostia (Rm) – Botte, insulti e calci al ventre della fidanzata incinta che a seguito delle percosse ha perso il bambino. La polizia, intervenuta sul luogo della violenta aggressione, ha arrestato un 29enne di origini venezuelane gravemente indiziato del reato di maltrattamenti aggravati ed interruzione di gravidanza non consensuale.
Il gravissimo episodio è accaduto nella mattinata dello scorso 22 febbraio quando gli agenti del X Distretto Lido di Roma, impegnati in un servizio di controllo del territorio, su disposizione della Sala Operativa, sono intervenuti sul lungomare Paolo Toscanelli, a Ostia, per una segnalazione di una donna che scappava dal fidanzato che la stava picchiando.
I poliziotti, giunti sul luogo della segnalazione, hanno raggiunto la vittima che si trovava ancora nelle vicinanze, che ha raccontato loro di essere fuggita dalle violenze del suo fidanzato. In questa occasione gli agenti hanno allertato il personale del 118 che ha accompagnato la giovane donna, un’italiana di 23 anni, presso l’ospedale Grassi di Ostia dove i sanitari è stato accertato che il fidanzato l’aveva colpita ripetutamente in diverse parti del corpo, nonché con un calcio all’addome, nonostante fosse a conoscenza che la vittima era incinta di tre mesi.
La 23enne ha confessato ai poliziotti che il compagno non era nuovo a questi comportamenti e che in passato l’aveva già maltrattata sia insultandola sia riempiendola di botte tanto da provocarle un grave stato d’ansia che l’aveva indotta a cambiare abitudini nel suo normale stile di vita. Dopo gli accertamenti sanitari è emerso che la giovane, a causa di quest’ultima aggressione, aveva abortito.
Il 29 marzo, grazie alle serrate indagini degli uomini del X Distretto Lido di Ostia, il sudamericano è stato rintracciato e condotto presso il carcere di Regina Coeli in esecuzione di un’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Roma il 18 marzo scorso.
Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
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