Ostia - Nuova drammatica iniziativa dei lavoratori di Canados, il cantiere navale di Ostia che costruisce yacht di lusso. Gli operai, in presidio permanente ormai da 37 giorni davanti al cancello di via dell’Idroscalo, in preda alla disperazione e all’indignazione, si sono incatenati poco dopo le 17 di oggi per denunciare la drammatica situazione che stanno vivendo. Nonostante la società abbia aperto lo stato di liquidazione e avviato una procedura di mobilità per tutti i 72 dipendenti, questi hanno visto ormeggiata al porto di Ostia un’imbarcazione che era uscita ad agosto per le fiere e che sarebbe dovuta rientrare in cantiere per i lavori di manutenzione in garanzia. Gli interventi potrebbero garantire, per inciso, almeno un mese di reintegro dei cassaintegrati.


“Esigiamo che non venga permesso che in nessun modo tali lavori vengano effettuati da ditte esterne”, chiedono con forza i lavoratori. “Il comandante dello yacht si è recato questa mattina nei cantieri di Ostia, come da prassi, ma attualmente sembrerebbe che non vi sia alcuna volontà da parte di Canados di spostare l’imbarcazione al cantiere per la manutenzione”, spiega Fabiola Bravi, sindacalista dell’Unione sindacale di base Lavoro Privato: “Non ci spieghiamo come sia possibile che l’imbarcazione, che per la manutenzione richiederebbe un mese di lavoro da parte dei lavoratori attualmente in cassa integrazione, non possa essere spostata in cantiere come è sempre avvenuto fino ad oggi. Il timore è che le lavorazioni possano essere effettuate all’esterno da altre ditte”, chiarisce la sindacalista. “Non permetteremo a nessuno di speculare sui lavoratori: se il lavoro c’è, i lavoratori devono effettuarlo. Chiediamo alle istituzioni d'intervenire per tutelare la trasparenza e la correttezza delle operazioni", conclude Fabiola Bravi.