Ostia, carabiniere eroe: “Sono contento di aver fatto una bella cosa”
Ostia – All’ennesima telefonata ricevuta di congratulazioni&co per l’eroico gesto compiuto che ha permesso che sei persone non perdessero la vita affogate, Roberto Di Cesare, l’appuntato scelto del nucleo operativo della compagnia di Ostia, risponde con cordialità. E con grande disponibilità, e semplicità, si dichiara pronto a rispondere a qualche domanda.
Come si sente adesso che grazie a lei sei persone sono sane e salve e che è considerato un eroe?
"Sono contento di aver fatto una bella cosa. Anche se dopo, per lo sforzo, sono rimasto per almeno un’ora senza fiato. Ed ho anche bevuto tanta acqua! Non è stato facile raggiungere a nuoto, con il mare in pessime condizioni, quella famiglia di quattro persone e poi le due donne, una zia con la nipote di 14 anni."
Ma cosa è successo esattamente?
"Quelle persone stavano facendo il bagno ma poi le fortissime correnti li hanno trascinati al largo, a 200 metri dalla riva. Li ho visto annaspare e mi sono tuffato avvisando i bagnini dello Zenith e della Lega navale che hanno preso il pattino. Ma il natante faceva fatica ad avvicinarsi a causa delle pessime condizioni del mare. Comunque, alla fine sono riuscito ad aiutarli a caricarli a bordo e mi sono dedicato alla ragazza, portandola a riva. Faticoso ma dopo un’ora e mezza stavo bene."
E dopo, l'hanno ringraziata?
"Sì, sì. "
Ma lei non è nuovo a questi gesti?
"Sì, è vero. Sono successi alcuni episodi analoghi. Ho l’”istinto”. Insomma, non riesco a non vedere e a fingere di nulla. Ad agosto del 2008, dopo essere stato accoltellato in servizio durante una rapina ai Lotti, a Nuova Ostia, invece di farmi ricoverare subito ho aspettato per bloccare il malvivente. Poi, a settembre, un altro salvataggio a mare di un famoso medico mentre ero ancora convalescente."
Insomma, non riesce proprio a star lontano dal pericolo? E la sua famiglia?
"Mia moglie ormai ci è abituata. Ogni tanto torno con qualche “segno”. Ma se si fa questo lavoro, è normale."
Ma ieri Roberto Di Cesare era fuori servizio. Un militare che, fuor di ogni retorica, incarna i valori dell’Arma di servizio alla cittadinanza, abnegazione, sprezzo del pericolo. Un eroe, o più semplicemente un uomo, come ce ne sono pochi. Adesso, infatti, di fronte al disagio o all’emergenza, si volta il capo. Per non avere seccature.
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