Ostia, Caritas: “Condanna per lo sgombero alle Acque rosse: è terrorismo”
DON FRANCO DE DONNO – “Rimane sempre più incomprensibile che a Ostia, Roma, Capitale del Giubileo della Misericordia, possano ripetersi questi azioni distruttive, senza alternative, nei confronti di persone che continuano a vivere ai margini della società perché rifiutati dalla stessa società nella quale vorrebbero integrarsi”, afferma don Franco De Donno.
IL PROGETTO – “La Caritas di Ostia e la Caritas Diocesana di Roma stanno accompagnando da diversi anni i senza dimora e i rom con progetti alternativi di inclusione lavorativa e di autocostruzione senza aver mai avuto il tempo di completare il progetto con gli interlocutori naturali per la loro realizzazione: gli organi amministrativi comunali e municipali”, spiega il responsabile della Caritas di Ostia.
I 5 SGOMBERI – “Tuttavia questi organi amministrativi, nel loro modo miope di far politica, per ben cinque volte in tre anni non trovano soluzione migliore che abbattere, radendo al suolo, con le povere abitazioni-rifugio temporanee, anche la dignità delle persone. E’ questa un’operazione non molto dissimile dal ‘terrorismo’ di questi giorni! Ogni sgombero costa alle casse del Comune dai 30.000 ai 50.000 euro con il risultato di indurre le persone - già nella illegalità per povertà - a compiere altre azioni illegali, sempre per povertà e per difesa della propria incolumità fisica”, continua don Franco De Donno.
IL PIANO FREDDO - “Si sta parlando – ipocritamente – di piano freddo”, sottolinea il sacerdote: “ma che razza di Piano Freddo è quello di aggiungere altre persone sulle strade e sulle piazze della nostra città, per poi avere paura che qualcuno di loro muoia letteralmente di ‘freddo’. E allora si faranno i soliti discorsi: di chi è la colpa? Ostia, una città deturpata da altre sozzure – mafia, corruzione, racket e usura – assiste ancora una volta - allibita - alla politica che continua a mostrarsi ‘debole con i forti e forte con i deboli’!”, continua.
L’IMPEGNO DISATTESO – “Chi ha messo oggi in ridicolo con questa operazione le parole dette pubblicamente in sala consiliare del X municipio il 30 luglio 2015 dal prefetto Gabrielli: ‘Don Franco assicuro non più sgomberi’ e confermate poi anche dall’allora commissario Alfonso Sabella?!”, conclude il sacerdote.
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