Ostia – Dopo l’incontro organizzato contro la proroga di sei mesi del commissariamento del X Municipio, che si è svolto sabato scorso a Ostia su iniziativa del Gruppo spontaneo cittadino ‘Noi non ci stiamo’, al quale hanno partecipato un centinaio di persone, il senatore dem Stefano Esposito, già assessore capitolino ai trasporti della giunta Marino, ha commentato in un tweet: “Ad #ostia accade che #CasaPound #sinistraitaliana insieme ai balneari si alleino contro il commissariamento per #mafia #lamafianonesiste”.

Il commento di Stefano Esposito ha suscitato l’immediata reazione di Sinistra italiana, che ha dichiarato in una nota che non parteciperà a nessuna manifestazione (in programma una fiaccolata sabato 21 gennaio contro il prolungamento del commissariamento, ndr), e di Casapound. “Che la riunione di cittadini promossa sabato scorso, a cui hanno aderito forze politiche trasversali, avrebbe suscitato reazioni isteriche da parte dei diretti responsabili di questo commissariamento, come Esposito e Orfini del PD, era prevedibile. Alle loro congetture create ad arte, per svalutare questo territorio, non crede più nessuno e il fatto che abbiano perso credibilità li fa impazzire”, si legge in una nota di Casapound X Municipio in risposta al senatore Esposito.

“Il senatore del Pd Esposito ed i Giovani Democratici puntano il dito contro la manifestazione del 21 gennaio organizzata da comitati, associazioni e cittadini contro il commissariamento di Ostia accusando chi parteciperà di essere tra quelli che dicono: la mafia non esiste. Ci teniamo a sottolineare che la manifestazione del 21 gennaio è un'iniziativa civica e che la mafia nel municipio di Ostia esiste eccome. La mafia dei rapporti tra politica e costruttori, quella dei centri d'accoglienza dell' Infernetto o che consente a centinaia di immigrati di occupare l'ex colonia Vittorio Emanuele. La mafia delle spiagge o quella del Pd che ha amministrato questo territorio e faceva affari con le cooperative di Mafia Capitale ed è stato causa del commissariamento”, si legge ancora nella nota di Casapound.