Ostia  – “Abbiamo 17 anni e siamo pazzi’’. CasaPound Italia rende omaggio a Ray Bradbury, l'autore del capolavoro futuristico Fahrenheit 451 morto nei giorni scorsi a Los Angeles. Per ricordare il geniale scrittore sono stati appesi  una serie di striscioni in una trentina di città italiane, dal nord al sud del Paese. Ad Ostia uno striscione è stato affisso in pieno centro, in via delle Baleniere.

 

La tartaruga simbolo di Cpi, il nome dello scrittore americano e la frase che richiama quella pronunciata da Clarisse McClellan, una ragazzina che fa una fugace ma intensa apparizione nel mondo di Montag, dove i libri sono considerati oggetti pericolosi da bruciare a 451 gradi Fahrenheit, appunto, mentre c’è chi li manda a memoria per salvarli dall’oblio. “Ho diciassette anni e sono pazza. Mio zio dice che queste due cose vanno sempre insieme”, dice Clarisse.

 

La frase ritorna negli slogan del movimento fin dalla sua nascita, a cominciare da quel “17 anni per tutta la vita”, poi diventato il motto del Blocco studentesco. Del resto CasaPound iniziò le sue “occupazioni non conformi” proprio dedicando una “Onc” al protagonista del romanzo di Bradbury, chiamando “CasaMontag” l'occupazione di uno stabile abbandonato in via Tiberina, a Roma.

 

“I veri figli di Montag siamo noi”, spiega Cpi in una nota, “dato che troppo spesso le presentazioni dei libri che parlano del nostro movimento, da Nessun dolore a Riprendersi tutto, sono state oggetto di boicottaggio violento da parte dei talebani culturali della sinistra antagonista. Loro”, continua “sono eredi storici dei grandi censori del passato, dalle commissioni alleate che impedivano la circolazione dei libri 'scorretti' dopo il 1945 al filosofo marxista György Lukács, già consulente, nel biennio 1945-1946, della commissione ungherese incaricata di compilare il Catalogo della stampa fascista e antidemocratica. Da Benedetto Croce che negli anni ’50, in qualità di consulente per Laterza, si rendeva responsabile del boicottaggio di testi su Nietzsche agli editori che non pubblicavano i racconti politicamente scorretti di Charles Bukovski, inseriti nell’edizione americana originale di Storie di ordinaria follia”.

 

Per Cpi, l'importanza di Bradbury risiede in valori come “la fanciullezza disinteressata di Clarisse McClellan che risveglia nel freddo Montag un nuovo ardore”. Nonché nell'idea che non basta leggere i libri per farne armi di costruzione di mondi e cultura: bisogna “essere i libri che si legge”, incarnarne le idee affinché non restino stampate su carta ma vengano vivificate e attuate. In poche parole, essere cultura che diventa azione”.