Ostia – Di nuovo a rischio privatizzazione la spiaggia libera di Castelporziano? A denunciarlo Maurizio Carrozzi, coordinatore del circolo Casa della Sinistra XIII municipio, e Massimo Cervellini, responsabile romano di Sel.


“Oggi, a distanza di tre mesi”, dichiarano i due esponenti di Sel, “siamo costretti ad intervenire nuovamente sulla vicenda in quanto proprio in questi giorni la associazione “Pro Loco Ostium” si sta facendo nuovamente avanti con una istanza alla Agenzia delle Dogane nella quale “comunica di iniziare i lavori di pulizia e perimetrazione per scongiurare pericoli di combustione e per la salvaguardia degli arenili e dei fruitori dell’arenile ma”, precisano, “l’area è già perimetrata e la pulizia garantita”.


“Ancora non si placano gli appetiti e le mire privatizzanti sulla spiaggia di Castelporziano? Ecco l’ennesimo tentativo del municipio XIII di regalare  un tratto di arenile ai privati”, spiegano Cervellini e Carrozzi.


“La spiaggia, che il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat donò ai romani, è l’ultimo baluardo dell’accesso libero al mare e splendido esempio di dune mediterranee del Comune di Roma”, affermano.


“Il nostro intervento”, spiegano, “ha impedito che questo avvenisse, informando che era già stata pubblicata una determina dirigenziale del 2.5.12 con la quale il XIII municipio affidava all’associazione Pro Locum Ostium Paradise Beach, individuata a seguito “indagine informale” la concessione di 250 metri di arenile della spiaggia di Castelporziano nel tratto confinante con la tenuta del Presidente della Repubblica, tratto di spiaggia interdetto alla balneazione a causa dell’inquinamento prodotto dal Canale Palocco”.


“Il nostro intervento ha impedito che questa associazione, che il 3 luglio aveva ottenuto anche l’autorizzazione dell’Ufficio delle Dogane, potesse utilizzare le strutture comunali preesistenti, potesse posizionare su un’area di circa 12.000 mq un chiosco di circa 100 mq, 13 cabine standard e 2 cabine per disabili, nonché posizionare perpendicolarmente alla linea di battigia, tra la spiaggia data in concessione e  il resto della spiaggia, un “gonfiabile divisorio, senza soluzione di continuità, del diametro di un metro circa”, operando di fatto la chiusura e privatizzazione di un tratto di arenile”.


“Il nostro intervento”, proseguono Carrozzi e Cervellini, “ha impedito che questa estate si compisse l’atto di espropriazione, ma non ha placato gli appetiti. In quella circostanza tutte le forze politiche municipali dichiararono di essere all’oscuro del progetto e di essere assolutamente contrari”.

 
Adesso però Sel vuole ricordare all’associazione, all’Agenzia delle entrate e all’ufficio tecnico municipale che l’area in oggetto è già perimetrata e pulita dal personale del Comune di Roma e dalla Multiservizi.  E ricorda alle altre forze politiche ed ai consiglieri municipali l’impegno preso con i cittadini a difesa della cosa pubblica.


E ricorda inoltre che il tratto fa parte della Riserva naturale di Castelporziano, un dono del presidente fatto ai cittadini di Roma  nel 1965. Quel dono venne sottoscritto attraverso una convenzione della quale, ora, Carrozzi e Cervellini chiedono “il pieno rispetto dei vincoli e degli impegni che il Comune di Roma assunse”.


I due esponenti politici si rivolgono direttamente al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinché verifichi il rispetto della Convenzione e con essa le ricchezze ambientali e la natura pubblica della spiaggia.