Ostia, Chianese, (Cgil): “Barelle rotte al pronto soccorso dell’ospedale Grassi”
Ostia – Barelle rotte, prive di ausili, con schienali bloccati, materassini sfasciati, spondine mancanti e sprovviste di freni efficienti. Al pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia la Fp Cgil Asl Roma D lancia l’ennesimo allarme ad un mese dalla grave emergenza denunciata un mese fa. “E’ trascorso poco più di un mese ma poche cose sono cambiate”, dichiara il coordinatore aziendale Antonio Chianese. Secondo quanto riferisce l’esponente sindacale, cinque mesi fa è stata avviata la procedura di revisione delle barelle. A metà novembre solo 8 sono risultate funzionanti, mentre 16 utilizzabili ma con i freni in attesa di riparazione. “A distanza di circa due mesi, i freni delle barelle non sono stati ancora ripristinati, mettendo così a rischio l’incolumità dei cittadini che, oltre a subire il disagio delle lunghe attese prima di poter ricevere le cure, si ritrovano ad essere assistiti, in alcuni casi per diversi giorni, su barelle ‘malferme’”, spiega Antonio Chianese. “Questo”, prosegue, “non solo fa aumentare la probabilità di errori da parte dell’operatore, ma incide anche sul rischio di cadute accidentali. Insomma, comporta un ulteriore danno alla persona e alla dignità umana. E nei peggiori dei casi, l’instabilità delle barelle ha già provocato tra gli operatori ben due infortuni sul lavoro”.
Oltre tutto, la sigla tiene a sottolineare che “la carenza di barelle funzionanti e l’utilizzo “improprio” ma “inevitabile” delle stesse come posti letto, oltre a provocare la precarietà della sicurezza dell’ambiente in cui si opera, causa il blocco delle ambulanze, in media due/tre volte al giorno per circa un’ora e mezza, con costi elevati per l’azienda”. Per questa ragione la Fp Cgil torna a dire il proprio ‘basta’ alla noncuranza della salute del cittadino; ‘basta’ a una sorda gestione della nostra azienda; e infine ‘basta’ alla mancanza di tutela della salute degli operatori. In conclusione il coordinatore aziendale annuncia che “se la Asl Roma D resterà indifferente alle problematiche da noi esposte”, intraprenderà “ogni azione di lotta ritenuta necessaria per la tutela dei diritti dell’utenza e dei lavoratori”.
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