Ostia, chiusa la casa del parto. M5S: “Sì alle dimissioni direttore Asl RmD”
Ostia – “Con la chiusura della casa del parto “Acqualuce” di Ostia, avvenuta nell’aprile di quest’anno, abbiamo perso la possibilità di usufruire di un servizio pubblico gratuito e di grande valore per Roma e per tutto il centro-sud che, se fosse stato confermato e messo a regime, avrebbe garantito non solo un risparmio effettivo per il servizio sanitario nazionale, ma il diritto alla libertà di scegliere come partorire un figlio”, dichiara in una nota il Movimento 5 Stelle del X municipio. “Promesse disattese, bugie ai cittadini e ai membri della commissione sanità della Regione Lazio che si erano adoperati per il mantenimento del servizio”, prosegue la nota.
“Non sono bastate le tante proteste dei cittadini, dei sindacati, degli operatori sanitari, delle ostetriche e delle mamme riunite nel ‘Comitato a difesa della Casa del parto e dei servizi materno-infantile”. C’era tutto il tempo per salvare questa struttura, potenziarla e rilanciarla. Dichiara Davide Barillari, consigliere regionale M5S: "La giunta Zingaretti, volutamente, sta facendo morire la casa del parto. Il MoVimento 5 Stelle ha provato in diverse occasioni a salvare l’esperienza di Acqualuce: dopo aver visitato la struttura e discusso con gli operatori, abbiamo presentato una mozione (n. 279, dicembre 2014, denominata “Rilancio della casa del parto "Acqualuce" di Ostia” che non è mai stata discussa in aula), poi abbiamo presentato un’interrogazione urgente a risposta immediata (n. 154, aprile 2015, denominata “Sospensione servizi casa del parto "Acqualuce" dell'ospedale Grassi di Ostia” alla quale non è stata ancora oggi fornita risposta), e infine abbiamo chiesto un’audizione urgente in commissione sanita’, nel giugno 2015… Come ultimo tentativo”.
“Ma non e’ servito a nulla. Ora abbiamo la prova che il destino di Acqualuce era già scritto da tempo”, prosegue Davide Barillari: “Infatti il direttore generale della Asl RmD, Dott. Vincenzo Panella, nei mesi scorsi ha piu’ volte promesso la riapertura della Casa del Parto, unica struttura di parto naturale esistente nel Lazio. Ha promesso investimenti, ai membri della commissione sanita’ della Regione Lazio, durante la presentazione dell’atto aziendale nel febbraio 2015. A meta’ aprile, subito dopo la chiusura, aveva assicurato ai cittadini e al comitato “Comitato a Difesa della Casa del Parto e dei Servizi Materno-Infantile”, che Acqualuce avrebbe riaperto in 20, 30 giorni al massimo. A maggio ha confermato che la riapertura sarebbe avvenuta “a breve””, continua.
“L’11 giugno, nell’ audizione richiesta dal M5S in commissione sanità, aveva preso ufficialmente l’impegno di preparare un progetto organico entro UNA SETTIMANA per la riapertura, almeno parziale, della struttura. Il progetto non e’ MAI arrivato. La Asl, e la stessa Commissione Sanita’ della Regione Lazio, hanno cosi’ perso credibilita’ verso i cittadini. E di questo ne deve rispondere, direttamente e personalmente, il responsabile della Asl, Panella. Nessuna promessa di Panella è stata mantenuta, ne’ verso i cittadini, ne’ verso le mamme partorienti, ne’ verso i comitati, ne’ verso i sindacati, ne’ verso la stessa commissione sanita’. Acqualuce e’ chiusa, e il Grassi resta con enormi criticita’ di organico e funzionalita’. Il reparto di ostetricia, in particolare, resta al 50% dei minimi assistenziali, sotto periodo di ferie. Il Pronto soccorso e’ allo stremo per mancanza di organico. Lo scopo ormai e’ evidente: privatizzare la casa del parto (attraverso l'inserimento di ostetriche libere professioniste che costerebbero molto più di ostetriche assunte…e questo significa sprecare fondi che potrebbero essere usati per potenziare altri servizi), costringere le donne verso la sola alternativa possibile, cioe’ l’ospedalizzazione del parto, o a rivolgersi verso strutture private convenzionate. Tutto questo avviene rimangiandosi tutte le belle parole, durante la stessa audizione dell’11 giugno scorso, espresse dalle consigliere del Pd e di Sel (https://martabonafoni.wordpress.com/…/la-casa-del-parto-di…/), per altro firmatarie di una legge sul parto naturale, e dai dirigenti regionali presenti. Questa e’ l’ennesima prova di una asl incapace, governata da un direttore generale che mente ai cittadini, e che spinge volontariamente verso un progressivo smantellamento e deterioramento dei servizi. Mentre si chiude la casa del parto ad Ostia, si ha il coraggio di inaugurare in pompa magna una finta casa della salute ad Ostia, che ad oggi non e’ ancora nelle condizioni di svolgere i servizi tanto declamati da Zingaretti e Marino ai giornalisti accorsi durante l’inaugurazione”, prosegue la nota del M5S.
“Poiche’ il direttore generale della ASL RMD, Dottor Vincenzo Panella (nominato dal Partito Democratico con il voto contrario del M5S): - non ha fatto tutto cio’ che era in suo potere per evitare la chiusura di un servizio pubblico di eccellenza, unico nel Lazio e in tutto il centro sud, che per altro fa risparmiare la Regione Lazio - ha sospeso a tutti gli effetti il servizio, avvantaggiando il processo di privatizzazione della struttura - ha costretto le donne in gravidanza, gia’ in lista di attesa alla casa del parto, a rinunciare al proprio diritto di scegliere un parto naturale e fisiologico, e quindi a rivolgersi alle strutture ospedaliere. Per questo”, conclude, “il MoVimento 5 Stelle ne chiede le immediate dimissioni”.
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