Ostia – Sono ormai quaranta giorni che la mensa del commissariato di Ostia è chiusa. Ufficialmente ‘per lavori’. Anche se, dichiara Francesco Paolo Russo, segretario provinciale aggiunto del Sap - Sindacato autonomo di polizia di Roma che ha denunciato la situazione, di operai non se ne sarebbe neanche vista l’ombra. Resta, invece, più che consistente, anzi quotidiano, il disagio degli agenti di via Genoese Zerbi costretti da settimane ad ‘arrangiarsi’ con il classico panino. O con una pizzetta invece di un pasto caldo cui hanno giustamente diritto. Ieri, per esempio, come riferisce ancora il segretario del Sap, gli operatori di polizia, impegnati nei servizi di ordine pubblico in occasione della manifestazione che si è svolta a Roma, in piedi dalle 5.30 del mattino, dopo oltre dodici ore di durissimo lavoro, al rientro al commissariato non hanno avuto il ‘conforto’ di poter pranzare seduti, con un piatto di pasta o una minestra. E’ vero che gli agenti potrebbero avere la possibilità di usufruire della mensa del commissariato di Fiumicino. Resta tuttavia il problema, affatto trascurabile, che si tratterebbe di una corsa contro il tempo tra reperire il buono in commissariato, raggiungere via Portuense, pranzare e poi rientrare a Ostia per riprendere servizio. Insomma, la maggior parte degli uomini e delle donne in servizio preferiscono, anzi, per essere più corretti si ritrovano ‘costretti’ a preferire di ‘sbranare’ il solito tramezzino ed il solito trancio di pizza.


Ancora una volta Francesco Paolo Russo, deciso a tutelare i ‘ragazzi’, si è rivolto  direttamente  al questore di Roma, Fulvio Della Rocca. In una lettera ha denunciato la chiusura della mensa dove da settimane gli operatori “non sono in grado di poter usufruire del 1° e 2° ordinario, come segnalato dai delegati di base Gianmarco Taccola e Paolo Fieni”. Adesso chiede “senza indugio l’immediata elargizione dei ticket restaurant spendibili presso tutti gli esercizi del territorio del X Municipio o, in subordine, la stipula di convenzioni con supermercati o esercizi attraverso i nostri buoni sostitutivi di mensa. E che non succeda mai più!”, conclude Francesco Paolo Russo. Al momento, grazie all’interessamento del primo dirigente,  è stata stilata una convenzione con un noto ristorante di Ostia che, amichevolmente, spiega ancora Russo, farà pranzare a 4,65 euro: si attende l'approvazione da parte del questore. Intanto sui social network monta la protesta degli stessi operatori che, stanchi di una situazione che arreca loro profondo disagio, si dichiarano stufi e vorrebbero maggiori attenzioni da parte di chi, almeno fino ad ora, avrebbe ignorato il loro problema.