La vittima, un 51enne polacco che già in passato ha subito aggressioni, ha denunciato l’accaduto con l’aiuto di una volontaria che da anni lo segue, presso il X Distretto Lido di Roma. “Serve l'intervento delle istituzioni: non possiamo continuare a far finta di non vedere o finiremo per perdere il valore dell'umanità”

Ostia (Rm) – Lo hanno aggredito con calci e pugni al volto mentre dormiva su una panchina nei pressi della stazione di Ostia e poi sono scappati. Vittima di questo terribile episodio di violenza, accaduto nella notte del 15 settembre scorso, un clochard polacco di 51 anni.

L’uomo, che ha riportato gravi ferite al viso e la frattura di entrambi zigomi con una prognosi di 25 giorni dell’ospedale Grassi di Ostia, ha denunciato l’accaduto al X Distretto Lido di Roma soltanto ieri, lunedì 23 settembre, con l’aiuto di una volontaria, già attiva con Sant’Egidio, Sara Biondini, che da anni lo segue. 

La giovane, inoltre, ha reso nota la vicenda attraverso un video nel quale sollecita l’intervento delle istituzioni affinché diano un’adeguata assistenza al suo protetto, malato e non più in grado di badare a se stesso. 

Quanto all’aggressione subita dal 51enne, che ai poliziotti ha dichiarato che i violenti erano due giovani, due adolescenti “probabilmente rumeni”, non sarebbe la prima volta che ne è rimasto vittima tanto che dopo l’ultima, per paura di subire altri raid, si è spostato nella vicina Fiumicino. 

“Gli episodi di violenza contro i più vulnerabili continuano a ripetersi ma nessuno interviene - dichiara Sara Biondini che aggiunge: le associazioni possono intervenire fino ad un certo punto ma è chiaro che c'è bisogno dell'intervento delle istituzioni.  Da anni aiuto un senza fissa dimora, una persona fragile e buona, che vive in una situazione di salute psicofisica precaria e di disagio sociale estremo. Dopo essere stato dimesso dall’ospedale Grassi – spiega la volontaria - ho avuto la possibilità di accompagnarlo a denunciare. L'uomo, essendo un senzatetto, continua a dormire sull'asfalto e i presunti aggressori potrebbero tornare da un momento all'altro. Si richiede l'intervento delle istituzioni. Non possiamo continuare a far finta di non vedere o finiremo per perdere il valore dell'umanità” conclude il suo appello.