Cobas AslRm/D sostiene lo stato di agitazione delle ostetriche della Casa del Parto di Ostia
Ostia - "Passate le feste gabbate lo santo dice un vecchio detto, ma si può considerare quanto mai più calzante se si guarda alla storia della Casa del Parto “Acqualuce” situata presso il P.O. G.B. Grassi. Inaugurata l’ 8.3.2009 dall’allora Direttore Generale, dopo incredibili annunci, smentite e contraddizioni, (v. Comunicato Stampa Aziendale 5.12.2008) come quello che prevedeva inizialmente, il trasferimento del Consultorio Familiare di Ostia, dal Sant’Agostino all’interno della stessa struttura, poi trasferito, invece, in un vergognoso mini appartamento di “ due camere e cucina” ( il terzo consultorio?…sic!!!). Alla presenza di esponenti e rappresentanti delle istituzioni (Regione Lazio, Municipio) e delle forze politiche e sindacali, tra squilli, feste, microfoni e riflettori, si diede vita all’esperienza della Casa del Parto, una struttura definita tra le “uniche” al Centro Sud per garantire il percorso del parto spontaneo, evitando l’ospedalizzazione della gestante." Lo dichiara in una nota il Cobas AslRm/D.
"Ci s’impegnò, anche attraverso un verbale d’intesa tra l’Azienda,
"Fu poi la stessa Presidente della Regione Lazio, On. Renata Polverini, a seguito della lotta e delle iniziative promosse dal “Comitato a Difesa della Casa del Parto e dei Servizi Materno Infantili”, ad impegnarsi per rilanciare la struttura e per garantirne la piena funzionalità, attraverso la ricerca di soluzioni delle criticità esistenti soprattutto con riferimento alla carenza del personale ostetrico. Anche qui, altra festa, altri annunci, altri microfoni e riflettori e….altro Tavolo di Confronto, caduto, dopo solo qualche incontro, nel dimenticatoio della Regione Lazio e dell’Azienda Asl Rm/D. Risultato? Approvazione del “Profilo Assistenziale per l’assistenza al travaglio e parto fisiologico extraospedaliero in case di maternità e a domicilio”…….. “Protocollo per le Case di Maternità” (Decreto del Commissario ad Acta, n° U0029 del 01 aprile 2011) con la definizione di “Acqualuce” come Casa di maternità intraospedaliera, realizzazione del progetto di "messa in sicurezza" (Tunnel sic!!!), proroga su proroga della sperimentazione."
"E per quanto riguarda la dotazione organica, quella che costituiva e che a tutt’ora costituisce il vero problema da sempre esistente…? NULLA, SOLO ORECCHIE DA MERCANTE DA PARTE DELLA REGIONE LAZIO E DELLA ASL!!! Per questi Lor Signori, pur di salvare la “faccia” almeno sino alle prossime elezioni,
"A proposito della carenza del personale ostetrico ci chiediamo, e chiediamo, se siano state espletate le procedure per le sostituzioni di maternità. Questa O.S., impegnata da anni nel segnalare e nel denunciare questo stato di cose, anche quando in molti hanno preferito non vedere e/o tacere per non disturbare il manovratore e/o per poter, così, partecipare alla grande saga della propaganda buona per ogni occasione, atteggiamento, peraltro, non nuovo (v. le tante partecipate inaugurazioni della Casa della Salute della Donna e del Bambino – Sant’Agostino) ritiene inaccettabile la decisione di rendere obbligatorio l’istituto della reperibilità che mortifica e ferisce la dignità, i diritti, la salute proprio di quelle lavoratrici - le Ostetriche - che in tutti questi anni hanno manifestato concretamente, malgrado tutte le difficoltà, dedizione, partecipazione e professionalità. Dichiara, pertanto, la propria solidarietà ed il proprio sostegno alle lavoratrici e allo stato di agitazione indetto dalla R.S.U. affinchè venga immediatamente revocata per il personale ostetrico l’obbligatorietà dell’istituto della reperibilità."
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