Ostia, Cobas: “Inaugurazione Casa della salute al Sant’Agostino: nulla da festeggiare”
Ostia – Alla vigilia del trasferimento dell’ambulatorio dei medici di medicina generale dal Cpo al Sant’Agostino, che sarà operativo da domani, sabato 4 aprile, durante i week end e nei giorni festivi, e dell’inaugurazione della Casa della salute il prossimo 10 aprile, sempre nel presidio sul lungomare Paolo Toscanelli, a Ostia, arriva la replica dei Cobas Asl RmD. “Annunciazione… Annunciazione!”, commenta ironicamente la sigla in una nota: “Si annuncia, a giorni, l’’inaugurazione’ della Casa della salute al Sant’Agostino quando i servizi già presenti nella struttura sono stati ridimensionati dal giorno alla notte senza un minimo di programmazione, organizzazione e pianificazione. Ci riferiamo”, spiegano, “al Tsrmee e al consultorio familiare, senza dimenticare che sono stati ‘spacchettati’, sempre dal giorno alla notte, medicina legale tra via Vasco de Gama e Cpo, mortificando e calpestando, in questo modo, diritti e dignità del personale e degli stessi cittadini/utenti: basti pensare che nella sala d’attesa del laboratorio di analisi di viale Vasco De Gama, adesso, dopo il ‘trasferimento’ dal Sant’Agostino, si recano anche molti utenti che devono effettuare le pratiche per l’esenzione dei ticket”.
Insomma, secondo i Cobas, ci sarebbe ben poco da festeggiare in quanto la realtà dei servizi sociosanitari presenti nel territorio del X municipio sarebbe stata vistosamente ‘sottodimensionata’ nonostante le richieste della sigla. “Abbiamo visto cose che voi umani non potreste immaginare”, prosegue la nota, citando il noto film di fantascienza Blade runner: “Persone costrette a restare fuori dalla sala d’attesa - e se dovesse piovere? - perché la sala è talmente angusta da non poterle contenere tutte. E poi persone accalcate in fila fuori della struttura per l’esenzione che riempivano moduli sui cofani delle macchine. Mobili e sedie accatastate nella stessa sala d’attesa, offrendo un spettacolo indecoroso. Ma a ‘loro’, indubbiamente, interessa solo tagliare il nastro di una ‘scatola vuota’, il Sant’Agostino, che ancora non sanno come riempire, se non attraverso il solito gioco delle tre carte, spostando servizi e facendo credere che se ne stiano aprendo altri… Come, e con quale risorse? Quindi, quale inaugurazione farete?”, conclude.
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