Ostia – Riceviamo e pubblichiamo dalla Comunità Foce del Tevere del municipio X:

 

“Stamattina, (sabato 1 febbraio, ndr), verso le ore 10:00, è accaduta questa scena all'Idroscalo di Ostia: «Mi sento chiamare, mi affaccio e trovo due pattuglie della municipale i quali mi dicono: "Stiamo aspettando la piena pertanto per voi è pericoloso rimanere nelle vostre case... Mi può dire il suo nominativo per dichiarare che e stata avvisata?".... Ed io: "Certo, può scrivere che ha avvisato la segretaria della Comunità Foce del Tevere e può dichiarare che Bianchi Francesca non avviserà nessuno di questa mi...ta che mi sta dicendo...". Lei sbarra gli occhi e se ne va senza dire nulla...». Oggi (ieri, 1 febbraio, ndr) all'Idroscalo di Ostia non c'è stato alcun problema se non la presenza di due pattuglie venute da Roma. La motivazione l'ha ricostruita Labur, chiamando la polizia municipale di Ostia la quale ha confermato che, su "direttiva del sindaco Marino" è stata data disposizione dalla centrale operativa di informare (o dis-informare?) la popolazione di una inesistente disastrosa piena del Tevere, senza predisporre alcun piano di evacuazione. Procurato allarme, ecco di cosa si tratta: il compimento di atti che fanno scattare le procedure di emergenza senza che vi sia la presenza di un reale pericolo. Andremo fino in fondo per trovare l'irresponsabile di simile situazione. Ringraziamo il Comandante della Capitaneria di Porto (Lorenzo Savarese), l'assessore ai LL.PP. del Municipio X (Antonio Caliendo), la Protezione Civile Comunale e il Gruppo X della Polizia Locale di Roma Capitale per aver collaborato a definire i contorni di questa inquietante vicenda. Ora sarà Roma che dovrà rispondere”. Comunità Foce del Tevere del municipio X".