Ostia - La Commissione Bilancio ha depositato parere di contrarietà semplice all'emendamento che proroga le concessioni balneari per 30 anni. Il Presidente di Federbalneari Italia Papagni: "Non ci sarà ne sviluppo, ne crescita, in soli 5 anni".

La contrarietà sulla proroga ai 30 anni espressa dalla Commissione Europa, dall'attuale Governo, e forse anche dal prossimo, ha frenato la corsa degli operatori turistico balneari verso la meta del 2045. L'aria di fine legislatura che si respira a Palazzo Madama, evidentemente ha portato tutti, costringendo anche gli imprenditori balneari, a pensare solo ai prossimi 5 anni. In attesa del voto di fiducia della Commissione Industria, la Bilancio presenta il suo verdetto: mini proroga alle concessioni balneari fino al 2020.

I senatori che hanno sostenuto in questi giorni la causa delle concessioni balneari spiegano i 25 anni sottratti agli imprenditori balneari" E' già un risultato, per come si era messa, che l'emendamento non sia stato bocciato - afferma il Senatore Massimo Baldini - Abbiamo ottenuto 5 anni in più per lottare. Dichiarazione che, detta da un Senatore cha vissuto instancabilmente dure sessioni di votazioni, anche notturne, e discussioni in aula dai forti toni, sa veramente di successo.

In realtà il percorso degli emendamenti destinati alla conversione in dl Sviluppo, conosciuto anche come Crescita 2, non si è' rivelato propriamente una passeggiata tra le vie della Capitale. La V Commissione ha bocciato ieri seccamente tutti gli ultimi emendamenti presentati dal Governo. La relazione tecnica richiesta per gli emendamenti 34.100 non è stata accolta.

Ritenuti non compatibili, invece, con i principi della Direttiva Servizi, ma non per questo drasticamente bocciati, gli emendamenti 34.0.200 e 34.0.200/1. Una contrarieta' semplice, con questa definizione i Senatori di maggioranza sono riusciti a prendere tempo per evitare la bocciatura. Una convergenza di forze politiche si sono concentrate per tutelare le imprese balneari mediando le condizioni imposte dalla Commissione Europa. Serve tempo per lavorare bene, questi 5 anni serviranno per realizzare un progetto di riforma reale e concreto.- Afferma il Senatore Cosimo Gallo.

Aspettiamo la fiducia al maxi emendamento per capire se dal Governo arrivano le rassicurazioni già espresse agli operatori balneari sulla regolarità del "dopo 2020": l'evidenza pubblica non si baserà sul principio del maggior offerente (andrebbe ad incentivare meccanismi criminali), ma sul principio della qualità del progetto di sviluppo. Nessun operatore potrà poi concentrare troppe concessioni, per contrastare meccanismi monopolistici.

Dopo il 2020 gli attuali concessionari andranno indennizzati degli investimenti fatti. Ma su quest'ultimo punto, Gnudi e Moavero dovranno dare spiegazioni. In teoria ad essere indennizzato, dovrebbe essere il valore economico dell'azienda, non gli ultimi investimenti - spiega il Presidente Federbalneari Italia Papagni: Resta poi una perplessità: che tipo di investimenti può fare, qualsiasi tipologia di imprenditore con un ciclo di vita economica di soli 5 anni? Conclude Papagni.