Ostia, concessioni demaniali e appalti pubblici: arrestati imprenditori e funzionari
Ostia - Dalle prime ore dell’alba è in corso a Ostia un’operazione congiunta condotta in collaborazione dalla polizia di Stato, dall’Arma dei carabinieri e dalla guardia costiera e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia contro la corruzione negli appalti pubblici. Nel corso dei servizi le forze dell’ordine stanno effettuando arresti e perquisizioni nei confronti di esponenti della criminalità locale, imprenditori e pubblici ufficiali che avevano messo in atto un sistema criminale volto a indirizzare la gestione degli appalti pubblici e la concessione di stabilimenti balneari a Ostia. Le misure cautelari e le perquisizioni, tuttora in corso di esecuzione da parte della Squadra mobile, del Comando generale della guardia costiera e del Gruppo carabinieri di Ostia daranno un ulteriore colpo al complesso sistema corruttivo che, attraverso l’azione di funzionari pubblici, le minacce e le intimidazioni dei malavitosi di Ostia e l’interesse degli imprenditori locali mirava a pilotare appalti relativi alla gestione di servizi di pubblico interesse, come le concessioni demaniali degli stabilimenti balneari e la manutenzione del Canale dei Pescatori. Questa mattina alle undici, in procura, il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia, Michele Prestipino, ha illustrato l’operazione che ha rappresentato il risultato di diverse indagini condotte dalle forze dell'ordine in maniera di appalti tra il gennaio del 2011 e il mese di aprile del 2013. Tra i primi a finire in manette l'ex dirigente tecnico del Municipio X, ingegner Aldo Papalini, destituito nel luglio del 2013 dall'incarico dal sindaco Ignazio Marino, l'ex ufficiale della capitaneria di porto Cosimo Appeso e il capo dei nomadi sinti di Ostia, Armando Spada. Per altre sei persone, Matilde Magni, Angelo Salzano, Antonio Amore, Damiano Facioni, Giovanni Recchia e Ferdinando Colloca è scattata la misura degli arresti domiciliari. Gli indagati sono ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di concussione, corruzione, abuso di ufficio, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica e reati finanziari con l'aggravante del metodo mafioso in quanto mirati a favorire il clan Spada, alleato con quello Fasciani. Oltre agli arresti sono state effettuate 26 perquisizioni a Ostia, Fiumicino, Civitavecchia e Gaeta. I provvedimenti, su richiesta della Dda, sono stati emessi dal gip di Roma Alessandra Boffi.
Il sistema criminale è stato scoperto dopo approfondite indagini avviate dopo l'affidamento della gestione dello stabilimento Orsa Maggiore, revocata al Cral delle Poste che lo gestiva nell'estate del 2012, per essere assegnata a tempo record alla società Bluedream srl, fondata tre giorni prima della revoca della concessione. Secondo quello che è emerso, alcuni degli indagati, per accattivarsi i favori dell'ex dirigente Aldo Papalini, utilizzavano “un sistema di false fatturazioni verso una società con sede a Latina”. Le mazzette, come ha spiegato il procuratore Michele Prestipino, dell’entità dai 40mila ai 60mila euro finivano sul conto corrente della società legata a Papalini e poi “ritirate” da un suo uomo di fiducia, che non risulta indagato nell'inchiesta. Secondo le indagini sarebbe inoltre stato accertato che l’assegnazione dello stabilimento dopolavoro Orsa maggiore a Bluedream "tale assegnazione è stata condotta da Aldo Papalini in concorso con Damiano Facioni, Ferdinando Colloca (fratello dell'allora consigliere Salvatore Colloca) e Matilde Magni, questi ultimi nelle qualità di soci formali, nonché da Cosimo Appeso, Luogotenente della Marina Militare e Armando Spada, "soci di fatto" della "Bluedream" costituita appositamente per lo scopo”. La Procura ha anche evidenziato come "Prima di allora l'interessato "aiuto e contributo" del Papalini ha permesso ad alcuni imprenditori, tra gli altri Recchia, Amore e Salzano, di gestire i più lucrosi appalti pubblici sul territorio del litorale, per lavori di ogni tipo, grazie al ricorso di procedure negoziate ristrette senza pubblicazione del bando di gara in palese violazione della normativa ed in assenza di presupposti di legge". L’operazione che si è conclusa oggi rappresenta un altro importante passo avanti per il ripristino della legalità nel litorale romano, un territorio dove ormai da qualche decennio si scontrano gli interessi privati con quelli criminali. Grazie all’operazione Nuova alba del 26 luglio dello scorso anno furono assicurati alla giustizia 51 malavitosi legati ai clan Fasciani e Triassi, che da tempo gestiscono appalti, il ‘biz delle spiagge’, la droga e il gioco d’azzardo.
“Plaudo all’operazione della Procura della Repubblica di Roma e della Direzione distrettuale antimafia per l’operazione che, oggi, ha portato all’arresto di numerose persone sul litorale romano, nell’ambito dell’inchiesta sulle irregolarità negli appalti pubblici e nelle concessione degli stabilimenti balneari. Grazie al lavoro degli inquirenti e delle forze dell’ordine il litorale di Roma, Ostia e tutto il X Municipio, possono continuare a respirare un’aria di freschezza e di rinnovamento. Tengo, tuttavia, a precisare che contrariamente a quanto riportato da un autorevole quotidiano romano, l’inchiesta riguarda il periodo che va dal 2011 ad aprile del 2013, quando la mia amministrazione non si era ancora insediata alla guida del X Municipio. Non si può far finta di nulla davanti all’ennesima insinuazione del dubbio e alla perseveranza nello screditare chi lavora nel rispetto della legalità e, soprattutto, della cittadinanza. Ho letto di presunte irregolarità nei lavori per i marciapiedi di Centro Giano. Mi sento di chiedere scusa ai miei cittadini, non per quanto è stato scritto, ma perché purtroppo non esistono marciapiedi nel quartiere in cui vivo”, dichiara Andrea Tassone, presidente del Municipio X.
“Voglio ringraziare la Procura della Repubblica di Roma, la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Guardia Costiera e la Direzione Distrettuale Antimafia per l’importante operazione portata a termine questa mattina ad Ostia. L’attività investigativa ha permesso di stroncare un pericoloso intreccio finalizzato alla gestione degli appalti pubblici e delle concessione balneari in questo tratto di litorale romano. E’ estremamente importante quindi far sentire alle forze dell’ordine, impegnate nel Municipio X, tutto l’appoggio e la gratitudine di questa Amministrazione nella difficile battaglia per il ripristino della legalità”, lo comunica in una nota il sindaco di Roma Capitale, Ignazio Marino.
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