Ostia -  Sociale: il cuore grande dei volontari e gli strumenti dei professionisti per essere organizzati e insieme alle istituzioni offrire ai cittadini un servizio qualificato in ambito socio-pedagogico.  Insomma, partecipare ed essere tra la gente senza che la competenza possa essere un muro ma invece un ponte.


Sempre meno nei setting degli studi medici e sempre più nella realtà quotidiana. Sempre più professioni fondate sull'ascolto unito all'azione nei contesti di vita:  stiamo crescendo. Viviamo sempre meno "protetti dalle segrete stanze", sempre più sotto la luce del sole.

 
L’Anfass di Ostia ha riunito in un convegno presso la sua sede di via del Sommergibile famiglie, operatori, volontari per parlare della disabilità come elemento di "prossimità". Presente, oltre alla presidente Ilde Plateroti, anche l'assessore Pace e il presidente della consulta al comune di Roma Michele Colangelo. 

 
In particolare Michele Colangelo ha parlato dell'importanza che finalmente i disabili abbiano voce in capitolo nei processi operativi come quelli gestionali. La disabilità ha finalmente voce reale. Successivamente il direttore generale Stefano Galloni ha fatto un excursus sulla disabilità nella storia italiana attraverso la legislazione e la costituzione.


Ha ripercorso passo passo i nodi che riconducono alla condizione attuale. Il direttore Galloni si è soffermato anche sul ruolo degli assistenti educativi nelle scuole, un compito sempre più importante per le famiglie e che deve essere sempre di maggiore qualità quando, purtroppo molto stesso capita - gli fa eco un genitore - la figura dell'insegnante di sostegno della repubblica non copre il servizio.


"Riteniamo che il bene di un popolo passi per la libertà della persona non per grandi collettivismi. Questo è l'unico modello per consentire ad esempio ad una persona con meno possibilità ancor più se disabile di non essere un mero numero all'interno di un ghetto, ma con i propri diritti di Individuo portatore di un contributo proprio per il bene del gruppo sociale in cui vive"ha dichiarato il direttore Galloni. 


La Missione Associazione pedagogisti ed educatori italiani sul territorio del municipio XIII esprime soddisfazione. "La tematica è delicata e interessante nello stesso tempo. Complimenti al direttore generale  per aver sollevato un ottimo movimento di discussione e di cultura reali . Quale equilibrio tra Repubblica e poteri locali nell'educazione, assistenza, didattica? Insegnante di sostegno e assistenti educativi? Come bilanciare le competenze che, a quanto pare, sono state aggiunte agli assistenti educatori come aiuti nella didattica? Come nel caso ritoccare i contratti d'assunzione traducendo la maggiore  professionalità in una giusta remunerazione? Credo”, dichiara  Stefano Di Tomassi di Missione Apei 13 - che delegare totalmente al privato, alle famiglie sia errato come non e'corretto calare dall'alto figure statali magari decontestualizzate:la soluzione può essere mappare nelle città risorse formate dalla repubblica,da regione o da territori. In questo senso crediamo sempre di più allo strumento del Registro delle competenze professionali in ordine al settore pedagogico e poi sociale".  

 

Sempre verso un ascolto maggiore delle persone e dei cittadini si è indirizzata la Cooperativa Futura. Già da qualche mese ipotizza interventi lavoratoriali presso l'Idroscalo di Ostia, come aveva espresso nella Festa della spiaggia. Le famiglie sono contente che sia in mezzo alla realtà quotidiana. Un'altra eccezionale esperienza di contatto tra la gente è stata svolta su viale dei Promontori di fronte alla chiesa Stella Maris dove un educatore professionale, Stefano, coordinando qualche giovanissimo volontario insieme ad alcuni operatori/utenti della casa famiglia Il Grillo Parlante, hanno fatto beneficenza per i bambini autistici. Operare insieme , rispettivamente organizzati ciascuno seguendo il suo incarico (professionista, volontario, utenti), è possibile.

 

 

Tutto questo è possibile come dimostrano le esperienze del Progetto Versus. Da qualche anno avvengono momenti di contatto, di aggregazione e di familiarità. Pian piano il settore si organizza in questa direzione. Ad un indirizzo luminoso sta corrispondendo - ci auguriamo a brevissimo -  un rafforzamento della struttura dei singoli professionisti.

 

Le organizzazioni potranno sempre più contare su risorse professionali e umane qualificate e selezionate. Il mondo dell 'associazionismo potrà reggersi su una rete sempre meglio istituzionalizzata che in futuro potrà essere nell'organico del pubblico servizio: questa la sfida politica. Attendiamo quei politici forti ed esperti che abbiano il coraggio di determinare questi passaggi che ci renderebbero veramente una nazione esempio di civiltà.