Doveva fermarsi in presidio davanti al XIII Municipio il corteo organizzato questa mattina dagli studenti dei licei lidensi per protestare contro i tagli alla scuola del Governo. Invece ha proseguito lungo via Duca di Genova sino a raggiungere quella che avrebbe dovuto essere  la "Casa della cultura" (l'ex colonia Vittorio Emanuele), dove è stato improvvisato un sit-in.
 

Poi i 2mila studenti del Labriola, Faraday e Anco Marzio, sono tornati indietro verso via Orlandi per dare sostegno ai ragazzi dell'Enriqués, che intanto erano in assemblea straordinaria. Una situazione particolare, quella degli studenti del liceo Enriquéz, che oltre a protestare contro le manovre del Governo stanno portando avanti una "battaglia personale" contro i disservizi che stanno subendo.
 

"Ci avevano promesso uno spazio all'aperto accessibile a tutti, ma attualmente possono entrarci solo i maggiorenni esibendo la carta di identità. Inoltre chiediamo un' aula autogestita per arginare almeno in parte gli effetti del DDL Aprea. Infine, pur essendo solidali con la protesta dei professori, non vogliamo essere noi a farne le spese, cosa che probabilmente accadrà se i docenti decideranno di tagliare i POF (piani offerta formativa)" ha spiegato Paolo, rappresentate d'istituto dell' Enriqués.

Questi sono i punti chiave di un documento stilato dagli studenti  e presentato oggi in collegio docenti per essere sottoposto al vaglio del preside. "Attualmente siamo in presidio in palestrina e stiamo avviando le trattative con il corpo docenti. Se le nostre richieste non verranno prese in considerazione - prosegue Paolo - andremo avanti con l'occupazione a oltranza" conclude.
 

Non sono mancati momenti di tensione, questa mattina in via Olivieri, dove ha sede l'istituto. Un ragazzo si è ferito sfondando il vetro di una cabina telefonica ed è stato portato via in ambulanza, raccontano i compagni, anche se il taglio subito sembra essere stato di lieve entità, "appena un graffio", ci hanno detto.
 

I due lati di via Oliveri sono attualmente presidiati da polizia e carabinieri. All'interno della palestrina si trovano al momento più di trecento studenti. Bisognerà aspettare il consiglio docenti di questo pomeriggio per sapere come decideranno di agire. Intanto, i ragazzi si stanno attrezzando, portando dentro la scuola carrelli carichi di casse d'acqua, in prospettiva di un'occupazione che al momento sembra essere effettiva.